Acqua sostenibile, proteggiamo la risorsa pubblica più preziosa. Questo il titolo di una tavola rotonda svolasti questa mattina in Consiglio Regionale a Pescara organizzata dalle associazioni dei consumatori.
Un’emergenza idrica costante, al di là della siccità estiva, la contaminazione delle condotte, una rete vetusta, e le note problematiche del Traforo del Gran Sasso. Il sistema idrico integrato in Abruzzo rappresenta un serio problema per la nostra Regione e tutti le soluzioni che vengono adottate rappresentano soltanto il classico pannicello caldo sulla fronte del malato terminale. Alla luce dei profondi disagi che gli abruzzesi, da anni, stanno sopportando le associazioni dei consumatori, Federconsumatori, Cittadinanzattiva, Acu, Adiconsum e Adoc, hanno voluto organizzare una tavola rotonda per sollecitare le Istituzioni a politiche più efficaci. Tra i relatori anche il Forum H20 con Renato Di Nicola, ed esperti di materia ambientale, come Giovanni Damiani.
“Il sistema idrico integrato in Abruzzo va rifondato – spiega Luigi Di Corcia presidente ACU – gli abruzzesi devono sopportare un’emergenza continua che non può più essere tollerata. Da questa tavola rotonda vogliamo lanciare le nostre proposte alla classe dirigente di questa Regione incapace di affrontare in modo efficace la situazione.”
Una rete che ormai ha un secolo di vita e che andrebbe rifatta da capo, acquedotti inutilizzati, come a dire, l’acqua c’è ma, per un motivo o un altro, non viene messa a disposizione. Questo anche a causa della frammentazione eccessiva degli enti che se ne devono occupare e che non dialogano tra loro. C’è poi il tema della contaminazione causata, come ha spiegato il biologo Giovanni Damiani, dal cosiddetto effetto aspirazione dato dalla pressione nelle condotte, quando l’acqua torna in dietro trascina con sè di tutto da qui l’escherichia coli di Francavilla o l’acqua inquinata al Traforo del Gran Sasso e intanto all’orizzonte s’intravvede un ulteriore pericolo, come spiega Damiani:
“C’è in progetto di realizzare oltre a quello del Gran Sasso, anche il Traforo del Morrone da dove giunge il 90% dell’acqua che rifornisce un ampio bacino dalla Provincia di Chieti a quella di Pescara – ammonisce Damiani – immaginatevi cosa accadrebbe se questo Traforo venisse realizzato, andremmo a perdere quai tutta la nostra risorsa idrica.”