Acque torbide, stop ai lavori al traforo del Gran Sasso

Stop ai lavori al traforo del Gran Sasso, acque troppo torbide. Programmati incontri urgenti, ma i semafori per ora restano

Sono state sospese, a tre giorni dall’inizio delle attività, le indagini propedeutiche ai lavori di messa in sicurezza del traforo e del sistema idrico del Gran Sasso.

La ditta incaricata, la Italferr, ha restituito l’area di cantiere dopo la segnalazione da parte del gestore idrico Ruzzo Reti di un “rilevante innalzamento del valore di torbidità delle acque all’interno della galleria destra”, che ha poi portato alla richiesta di interruzione di tutte le attività.

Nonostante la sospensione dei lavori, l‘arteria autostradale rimarrà percorribile a senso unico regolato da semafori, come dall’inizio delle indagini geognostiche.

Tutto ciò almeno fino ai due summit di Roma, secondo quanto si è appreso da fonti vicine al commissario Caputi, già fissati per lunedì e martedì al fine di verificare la fondatezza e la portata della rottura del collettore di drenaggio principale (canala) all’interno della galleria destra, direzione Roma- Teramo.

Il primo incontro dovrebbe essere con Strada dei Parchi, concessionaria delle autostrade laziali e abruzzesi A24 e A25, e quindi proprietaria della infrastruttura; il secondo, un tavolo tecnico, con la società Sian, ente pubblico che rilascia il nulla osta per la potabilità delle acque.

C’è anche l’ipotesi concreta che il prefetto dell’Aquila, Giancarlo Di Vincenzo, convochi a sua volta un tavolo per un’emergenza che potrebbe creare seri problemi a 700mila cittadini correlati all’erogazione di acqua proveniente dalle sorgenti del Gran Sasso.

La notizia della sospensione dei lavori è emersa nel pomeriggio di ieri dal comunicato stampa a firma del commissario straordinario per la messa in sicurezza del bacino idrico del Gran Sasso, Pierluigi Caputi.

Caputi ha reso noto che, sempre ieri, la società Italferr S.p.A., cui era stata consegnata l’area della galleria destra L’Aquila–Teramo del Traforo del Gran Sasso, senza preavviso alla Struttura Commissariale, aveva comunicato quanto segue:

“Come anticipato nella nostra Nota del 15.10.2024, nella medesima data e prima dell’avvio di qualsiasi attività operativa da parte di Italferr e/o dei soggetti da quest’ultima incaricati, l’Ente Gestore Ruzzo Reti SpA (di seguito Ente Gestore) rilevava alle ore 13.30 un rilevante innalzamento del valore di torbidità delle acque all’interno della galleria destra nella direzione RM-TE, che è risultato pari a 4 NTU.

Successivamente, alle 17.30 l’Ente Gestore, rilevato il persistere dell’innalzamento del valore di torbidità ha chiesto al Direttore Lavori di interrompere tutte le attività, Italferr e le imprese coinvolte, nel rispetto delle ‘Procedure operative attinenti alla gestione delle emergenze relative al cantiere ed esterno ad esso’, hanno interrotto immediatamente anche qualsiasi attività preliminare di cantierizzazione. Le alterazioni di tale parametro si sono ripetute anche nella mattinata del 15.10.2024, sempre in assenza di qualsiasi attività operativa da parte della Scrivente e dei suoi affidatari, come richiesto nella Nota dell’Ente Gestore del 15.10.2024.

Si evidenzia al riguardo che il riscontrato livello di torbidità delle acque pari a 4 NTU è non solo superiore a quanto previsto nella procedura che fissa il range in un valore pari a 0,12-0,30 NTU ma anche significativamente più alto dei parametri consentiti dalla legge pari a 1 NTU. Ciò, si noti, nonostante la sospensione del traffico nella Galleria medesima, che avrebbe dovuto eventualmente incidere in senso positivo sul riscontro di tali valori.

A tal riguardo, si evidenza inoltre che durante un sopralluogo congiunto con l’Ente Gestore svoltosi in data 15.10.2024 è stata riscontrata la rottura del Collettore di drenaggio principale (“canala”) all’interno della Galleria interessata, in corrispondenza della PK 124+880.

Alla luce di quanto sopra, al fine di poter avere maggiori elementi per valutare il rilevante innalzamento del valore di torbidità delle acque, del quale la Scrivente ha appreso il 14 ottobre, e poterne quindi valutare la compatibilità con le assunzioni alla base del progetto delle indagini geognostiche e del correlato programma delle attività, si rende necessario acquisire i valori risultanti dalle misurazioni effettuate negli ultimi 5 anni, unitamente alla indicazione degli eventi/accadimenti, laddove eventualmente individuati, cui siano stati causalmente ricondotti gli eventuali precedenti innalzamenti dei valori in questione.

 In tale contesto, nelle more delle necessarie verifiche ed approfondimenti di cui sopra, riterremmo opportuno procedere alla restituzione delle aree di cantiere, anche al fine di permettere, a chi di competenza, di assumere le conseguenti azioni, ivi inclusi, se del caso, gli interventi manutentivi sul citato Collettore, nonché i provvedimenti per il ripristino della viabilità nella Galleria.”

A seguito di tale comunicazione, il commissario Caputi ha stabilito la sospensione delle attività di indagine in galleria e l’attivazione della procedura per la riconsegna delle aree a Strada dei Parchi S.p.A.. Contestualmente è stata chiesta la convocazione urgentissima del tavolo tecnico, presieduto dal SIAN, al fine di valutare le iniziative da mettere in atto.

Sul tema interviene il Forum H2O che parla di “comunicato stupefacente” e indice una conferenza stampa per domani a Teramo. La nota di Augusto De Sanctis del Forum H2O:

“Leggiamo trasecolati – si legge nella nota del Forum H2O – il comunicato stampa di un commissario di Governo che riporta integralmente su propria carta intestata una nota di una società privata che a sua volta sostiene cose gravissime in merito alla qualità delle acque e allo stato delle opere di adduzione del Gran Sasso. Questo Commissario tra l’altro tiene a precisare, cosa a nostro avviso ancora più surreale, di non aver avuto alcun preavviso rispetto a quanto accaduto nei due giorni precedenti, così come riportati da Italferr. Meno male che proprio questo Commissario, davanti ai nostri documentati dubbi sul suo approccio al problema Gran Sasso, ci aveva tacciato di allarmismo. Purtroppo non possiamo citare il sommo poeta quando diceva “guarda e passa”. Il Gran Sasso e 500.000 persone meritano per l’ennesima volta spiegazioni dettagliate e la totale trasparenza documentale su questioni fondamentali come l’acqua.”