Blitz stamane del consigliere regionale del Pd Pierpaolo Pietrucci nella sede dell’Adsu, l’azienda per il diritto agli studi universitari dell’Aquila. Chiesto l’intervento della Finanza per la mancata consegna dei documenti. La replica dell’Adsu
La richiesta di Pietrucci era stata inoltrata attraverso attraverso la presentazione di istanze di accesso gli atti, poco dopo la nota inviata dal consigliere è arrivata la replica dell’Adsu.
“E’ evidente come l’Adsu sia ormai un ente allo sbando che sta facendo suicidare letteralmente l’Università aquilana. L’Aquila non è più una città universitaria tanto che non figura più neppure tra le prime 40 in Italia. C’è una chiara e grave responsabilità politica dietro il fatto che si è smesso di erogare servizi agli studenti che quindi scelgono di non venire più nella nostra città. Le responsabilità di tutto questo sono da ricercare nella Regione Abruzzo targata Marsilio, che ha lasciato l’ente alla deriva. Tra le altre cose non c’è un direttore, figura apicale all’interno dell’Adsu e addirittura non è stato ricomposto neppure il Cda dopo le dimissioni della consigliera Sara Cecala”.
Pietrucci ha aggiunto di avere chiesto che il verbale della Guardia di finanza venga inviato alla Procura della Repubblica.
“Ogni consigliere regionale – spiega Pietrucci – ha diritto a prendere visione degli atti in base all’art.30 dello statuto in qualsiasi momento. Sono passati ampiamente i 30 giorni e non ho avuto risposte. Quindi mi sono presentato e ho chiesto di parlare con il presidente che però non c’era. Non c’era neppure un funzionario abilitato a darmi le carte e mi è stato risposto che nessuno poteva consegnarmi nulla. Ho chiamato, quindi, la Guardia di Finanza e ho fatto verbalizzare tutto”.
Secondo Pietrucci, “alcuni documenti non si sa neppure dove siano”. Il consigliere aggiunge che sarebbero spariti due verbali del Cda dell’11 e del 26 settembre e che il bilancio non è mai stato pubblicato:
“Mi è stato risposto, alla fine, che il prossimo 9 novembre avrò quanto richiesto. È emerso anche che la parcella dell’avvocato nominato dall’Adsu per la causa sugli studenti morti nella casa dello studente ammonta a 800 mila euro, mai accantonati e non sono mai state accantonate neppure le somme, 10 milioni, per il
risarcimento ai parenti delle vittime. Per non parlare del rendiconto di bilancio che non è mai stato pubblicato e che restano irrisolti i problemi dell’assegnazione degli alloggi agli studenti”.
Nel pomeriggio è arrivata la replica della presidente dell’Azienda per il diritto agli studi universitari, la professoressa Eliana Morgante:
“Per la seconda volta il consigliere regionale Pietrucci si rende protagonista di una inusuale incursione negli uffici dell’azienda, pur essendo un suo diritto visitare le sedi degli enti controllati dalla Regione. Avrebbe potuto però dimostrare garbo istituzionale e chiedere un confronto con i vertici tecnici e politici che lo avrebbero puntualmente ricevuto ed assistito. Oltretutto il consigliere, anche in questa occasione, ha palesato ignoranza delle regole avendo fatto una richiesta di accesso agli atti senza dare indicazioni precise ma presentando richieste generali relative all’attività degli ultimi cinque anni. Non serviva scomodare la Guardia di Finanza perché l’Adsu, nonostante i problemi legati alla mancanza di un direttore dopo la revoca dell’incarico all’avvocato Di Salvatore, non ha nulla da nascondere: anzi, mi risulta che gli sia stata consegnata già parte dei documenti il 2 ottobre scorso. Vogliamo sottolineare che in una situazione molto precaria in cui la Regione ancora non invia un dirigente con poteri di firma, grazie all’apporto, professionale e responsabile, degli uffici, stiamo comunque assicurando i servizi agli studenti, come ad esempio alloggi, borse di studio e mense. Ma c’è di più: nella precedente visita del 2 ottobre scorso Pietrucci, nell’incontrare l’ex direttore, si è ritenuto soddisfatto, mentre per le restanti istanze non sono trascorsi i 30 giorni e alla scadenza tutto gli sarà consegnato, come comunicato già questa mattina. Per ora i dipendenti sono impegnati nella risoluzione di tutte le enormi criticità create dall’ex direttore. In uno scenario del genere, ci dispiace constatare come Pietrucci utilizzi strumentalmente il legittimo diritto dell’accesso agli atti. Peraltro con documenti già in parte consegnati. Tra l’altro, il consigliere regionale del Pd si è presentato con l’avvocato Cervale che continua a ritenere consigliere di amministrazione ma che non ha ancora titolo, non essendo stato ancora nominato con decreto del presidente della Giunta. Credo che chi ha incarichi così importanti debba preoccuparsi dei servizi agli studenti anziché fare un uso strumentale della politica. Mentre noi stiamo lavorando a testa bassa e stiamo garantendo, nonostante le problematiche non dovute a nostre responsabilità, i servizi agli studenti – conclude il presidente dell’Adsu -. Mi riservo di adottare ogni iniziativa a tutela della mia immagine e di quella dell’ente che rappresento”.