Per le aggressioni al terminal e al parco del Castello, verificatesi tra aprile e maggio, i carabinieri hanno eseguito 5 misure di custodia cautelare per cinque egiziani
Risse e rapine tra giovani, 5 egiziani nei guai all’Aquila Operazione Procura e Cc. Sgambati: impegnati nel contrasto. Operazione di Procura della Repubblica e carabinieri per contrastare la violenza tra bande, formate per lo più da stranieri, all’Aquila, che sono stati protagonisti di gravi episodi, tra cui rapine, risse ed episodi di violenza, in particolare nel centro storico. I militari dell’Aquila, hanno dato seguito a una misura cautelare emessa dal tribunale del capoluogo regionale nei confronti di cinque ragazzi di nazionalità egiziana accusati, a vario titolo, di aver messo a segno due rapine in danno di un tunisino, di 16 anni, derubato, complessivamente, di poco più di 100 euro: degli indagati, che hanno una età tra 19 e 25 anni, due sono finiti in carcere, mentre gli altri tre sono stati allontanati con il divieto di dimora nell’intera provincia dell’Aquila. I risultati dell’azione sono stati resi noti in una conferenza stampa a palazzo di giustizia alla presenza del nuovo procuratore capo, responsabile della distrettuale antimafia dell’Abruzzo, Alberto Sgambati, alla sua prima uscita ufficiale, il sostituto Ugo Timpano, il comandante provinciale di carabinieri, Nicola Mirante, e altri ufficiali. In particolare, gli episodi risalgono al 9 aprile (nella zona di Collemaggio) e al 15 maggio (nell’area del Parco del Castello) e sono stati portati a termine con l’uso di armi da taglio e bastoni. Nel corso del fatto più recente, un vigilante intervenuto a difesa della vittima è stato a sua volta aggredito e ferito, senza che egli potesse far nulla per bloccare l’azione criminosa in cui si era imbattuto casualmente.
“Questa operazione – ha detto il procuratore capo Sgambati – si va a inserire in una particolare attenzione per debellare il gravoso fenomeno della delinquenza di strada. Devo dire che sono molto soddisfatto per i risultati ottenuti”. “Una delle prime cose che mi hanno riferito – ha affermato il pm Timpano che è all’Aquila da poco – è questo genere di problemi. Abbiamo fatto una richiesta di incidente probatorio per sentire le parti lese per evitare che queste persone si allontanino dalla città”. Alcuni dei destinatari delle misure hanno tentato di sottrarsi ai provvedimenti cautelari allontanandosi anche verso le vicine province e anche fuori regione. Le conseguenti perquisizioni nei confronti dei fermati hanno permesso di rinvenire e sequestrare una mazza da baseball e una pistola giocattolo priva del tappo rosso. In sequestro anche una decina di grammi di hashish destinati verosimilmente alla vendita. Per questo, due degli indagati dovranno anche rispondere di detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio.
Intanto c’è il commento del sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi: “Rivolgo le mie congratulazioni al procuratore della Repubblica dell’Aquila, Alberto Sgambati, e al comandante provinciale dei Carabinieri, Nicola Mirante, per l’operazione che ha permesso di individuare i responsabili delle aggressioni avvenute nel centro storico cittadino e che hanno visto protagonisti giovani di nazionalità egiziana. Le misure di custodia cautelare, eseguite con tempestività, e la presenza più visibile delle forze dell’ordine nei luoghi considerati a rischio, consentono di contrastare energicamente questi fenomeni e di mantenere gli elevati standard di sicurezza urbana che caratterizzano la nostra città. Con loro ringrazio anche il prefetto e tutti gli agenti impegnati quotidianamente nel prevenire e reprimere comportamenti che la nostra comunità non può e non deve subire. È per questo che nell’ultimo comitato ordine e sicurezza pubblica abbiamo ribadito la necessità di non tollerare alcun tipo di atteggiamento non in linea con le regole della pacifica e civile convivenza”.