Sono 35 i dipendenti dello stabilimento Ico di Alanno che rischiano di rimanere a casa. Lo stato di crisi è stato ufficializzato ieri nel corso della riunione che si è tenuta nella sede di Confindustria in via Raiale
Il colpo di grazia per la Ico, industria di cartone ondulato, è arrivato dall’aumento dei costi energetici. I sindacati chiedono la ricollocazione dei dipendenti negli altri tre stabilimenti produttivi della Ico, ma per l’amministratore delegato Manlio Cocchini lo scoglio principale, oltre alla formazione, sarebbe l’apertura di contratti di solidarietà con chi già lavora a tempo pieno negli altri stabilimenti del gruppo.
In attesa che le parti si mettano d’accordo per una soluzione Cocchini si appella anche alla politica, perché la crisi dello stabilimento Ico di Alanno è emblematico delle difficoltà di moltissime altre aziende. E comunque lo scoglio principale, oltre alla formazione dei 35 dipendenti cassintegrati, sarebbe soprattutto l’apertura di contratti di solidarietà con chi già lavora a tempo pieno negli altri stabilimenti del gruppo, che al momento non necessitano di personale aggiuntivo.
Al momento dunque si naviga a vista, sperando in un lieto fine della vertenza Ico di Alanno, come si augurano Gianluca Polidoro e Tonino Di Renzo, rappresentanti sindacali per Uilcom e Cisl, ma soprattutto dipendenti al momento senza occupazione.