In arrivo nelle prossime ore i dati dei campionamenti ripetuti in vari punti delle coste rocciose della costa dei Trabocchi, dove l’ARTA aveva ravvisato la presenza dell’alga tossica
C’è un cauto ottimismo sul caso dell’alga tossica Ostreopsis Ovata, che sta tenendo con il fiato sospeso turisti, imprenditori balneari e sindaci della costa sud dell’Abruzzo. I livelli di contaminazione riscontrati dall’ARTA hanno raggiunto il picco, per cui gli esperti ipotizzano una fase discendente della fioritura, che dovrebbe spazzare via la preoccupazione emersa sin qui. I prelievi dell’8 agosto avevano riscontrato dei valori alti in alcune zone di Ortona, San Vito Chietino e Rocca San Giovanni, con conseguenti temporanei divieti di balneazione disposti dalle ordinanze dei sindaci.
Per il direttore generale di ARTA Maurizio Dionisio non deve esserci enorme preoccupazione, perché l’alga, che cresce su strati rocciosi, “e’ potenzialmente pericolosa al verificarsi di alcune condizioni assieme, cioè mareggiate e burrasche marine”. Il picco raggiunto in questi giorni fa pensare ad una fase discendente, come si diceva, per cui le possibilità di un ritorno alla normalità, ed alla piena balneazione, sarebbero buone.