Il Comune di Chieti ha annunciato iniziative di verifica sull’assegnazione degli alloggi popolari: una “piccola e positiva rivoluzione”
Il sindaco di Chieti Diego Ferrara e gli assessori alle Politiche della Casa e dei Lavori Pubblici, Alberta Giannini e Stefano Rispoli, hanno descritto l’iniziativa che punta a verificare la corrispondenza tra l’assegnazione delle case popolari e l’effettivo bisogno.
Nei prossimi giorni il Comune invierà circa 300 lettere per verificare se sussistano o meno le condizioni reddituali da parte dei beneficiari di case popolari.
“Partiamo dalla fotografia della situazione attuale degli assegnatari degli alloggi e arriviamo alla promozione di iniziative tese a recuperare le morosità e riscattare o sistemare alloggi disponibili, ma non fruibili al momento. – ha detto il sindaco di Chieti Diego Ferrara – Su 330 inquilini, sono solo 185 quelli che pagano un canone che va dai 12 a massimo 150 euro al mese.
Dopo il lockdown abbiamo assistito 300 nuove famiglie che sono passate in uno stato economico critico e con possibilità economiche peggiori di quelle pre-pandemia, nuclei che siamo riusciti a individuare e seguire con le politiche sociali, supportandoli in vari bisogni, fra cui il sostegno per un’abitazione dignitosa. Noi abbiamo 300 appartamenti di edilizia popolare, il 30 per cento è indirizzato all’emergenza abitativa, anche se non tutti gli alloggi disponibili sono abitabili a causa dell’annosa mancanza di manutenzione”.
Per quanto riguarda l’emergenza abitativa l’assessore Giannini ha annunciato che nelle prossime settimane verrà stilata la graduatoria delle 90 richieste a cui la dirigente sta lavorando “ma – ha sottolineato – abbiamo predisposto un’azione volta a svincolare gli alloggi per l’emergenza abitativa consentendo le riqualificazioni a carico degli assegnatari, in modo da ottenere scontistiche sugli affitti”.
Le abitazioni disponibili sono una decina, ma risultano inutilizzabili perché ammalorate e carenti da anni della manutenzione ordinaria, ormai diventata straordinaria.
“Per avere contezza dei lavori da eseguire – prosegue l’assessore Giannini – abbiamo affidato a uno studio tecnico la redazione di una relazione che individui gli interventi che possano essere fatti dagli inquilini e preveda controlli da parte dell’Ente, in modo che l’assegnatario possa eseguirli riscattandola dai canoni di affitto. In materia di occupazioni abusive bisogna fare rete con le altre istituzioni – forze dell’ordine, prefettura e procura – perché non può rimanere solo un problema dell’Ente il fenomeno delle occupazioni, in quanto ci sono solo casi sociali che vanno distinti da fenomeni di altro tipo che riguardano l’ordine pubblico”.