Ancora polemiche sul superbonus anche se il nuovo Decreto aiuti approvato il 2 maggio ha spostato dal 30 giugno al 30 settembre il termine entro cui anche i proprietari di villette monofamiliari potranno usufruire del superbonus 110%
Ma sembra improbabile che il governo continuerà su questa linea anche dopo la nuova scadenza. Le parole del premier Draghi, ad esempio, hanno fatto discutere e lui non è d’accordo sulla validità del superbonus. Uno dei motivi di contrarietà per il premier è l’aumento dei prezzi. I prezzi per le ristrutturazioni sono triplicati perché il superbonus per lui toglie l’incentivo a trattare sul prezzo. C’è poi oltre all’aumento del costo dei materiali anche il problema della cessione dei crediti.
Molte imprese sono alle prese con l’impossibilità di riscuotere crediti per lavori completati da tempo e per i quali hanno pagato tasse, stipendi e contributi. Le due principali banche italiane ad esempio sono bloccate da questo punto di vista dopo che già banche più piccole avevano chiuso i rubinetti per mancanza di capienza fiscale. Il superbonus 110% è una agevolazione fiscale introdotta nel decreto Rilancio del 2022 che permette di detrarre le spese sostenute per la ristrutturazione di immobili con lo scopo di migliorare l’efficienza energetica, il consolidamento statico e la riduzione del rischio sismico degli edifici.
L’unica strada ovviamente è un intervento del governo con un emendamento. Sul tema è intervenuta anche già l’ance regionale con una lettera aperta al premier Draghi in cui si è manifestato sgomento e preoccupazione circa le dichiarazioni rilasciate sul tema del Superbonus.
Per l’Ance il superbonus ha dato già ampia prova di essere volano per la ripresa del settore delle costruzioni, per l’indotto, e, soprattutto per stimolare velocemente la crescita del Paese, in una fase in cui, purtroppo, il comparto delle opere pubbliche sconta ancora ritardi gravosissimi, di diverso livello, che non consentono la trasformazione delle risorse in cantieri, in tempo utile mettendo a rischio, tra l’altro, la partenza stessa del PNRR.
Anche il presidente dell’Ance provinciale Gianni Frattale è in linea con la presa di posizione assunta dall’associazione a livello nazionale e locale. Per lui il premier poteva risparmiarsi tali dichiarazioni e su queste questioni, a suo giudizio, non c’è stata chiarezza sin dall’inizio.