Anche a Pescara la Festa nazionale degli Orti a scuola

Il 10 novembre, Festa nazionale degli Orti a scuola, anche a Pescara una giornata speciale dedicata a biodiversità, lotta allo spreco e alla povertà alimentare

Venerdì 10 sarà una giornata speciale, tutta dedicata all’orto, con laboratori creativi sullo spreco. Alunne e alunni potranno seguire le lezioni nella nuova aula outdoor  dove l’ambiente, il territorio, il verde, la natura diventano coprotagonisti del processo educativo, in continuità con l’apprendimento in aula. Anche l’istituto comprensivo Pescara1, in collaborazione con Slow Food Pescara e Scienza under 18 Pescara per l’Abruzzo, è coinvolto nella Festa nazionale degli Orti a Scuola e nella valorizzazione della biodiversità: si parte venerdì 10 novembre 2023, presso l’orto della scuola secondaria Ugo Foscolo, alle ore 9:30. Il tema di quest’anno è la lotta allo spreco e alla povertà alimentare.

“Attraverso l’orto didattico – spiga l’organizzazione – studentesse e studenti comprendono lo stretto legame con la natura e l’importanza del rispetto dell’ambiente. Partendo dall’orto si è pensato di dare ampio spazio al tema dell’acqua come risorsa e bene da non disperdere, perché fondamentale per la vita delle persone e dell’intero pianeta. Per questo mettiamo al centro dell’educazione la promozione dei diritti umani, la cooperazione internazionale, la sostenibilità ambientale. Vogliamo promuovere nelle nuove generazioni attività sul risparmio come gesto necessario di responsabilità. Un passo importante nella direzione della consapevolezza: dietro al consumo dell’acqua ci sono temi complessi che riguardano gli abitanti della Terra e valori universali come equità sociale e pace. In una società sempre più a rischio di cementificazione, è molto importante dedicare attenzione alle ‘pratiche verdi’ anche tra banchi e lavagne ed è bellissimo vedere i giardini delle scuole sottratti all’incuria, fiorire e diventare luogo di gioco e apprendimento per studentesse e studenti”.

In Europa un bambino su tre è in sovrappeso o soffre di obesità, in Italia siamo addirittura al 41% dei maschi e al 38% delle femmine. Il dato, emerso dal rapporto Childhood Obesity Surveillance Initiative pubblicato dall’Oms, colloca il nostro Paese al quarto posto a livello continentale (dietro soltanto a Cipro, Grecia e Spagna) e dimostra l’importanza di avvicinare fin da piccoli le bambine e i bambini a un’alimentazione sana ed equilibrata.

In altre parole è centrale lavorare sull’educazione alimentare, poiché non è tanto il consumo eccessivo di cibo la causa di questo tipo di problemi: l’origine va cercata piuttosto nella diffusione di alimenti di bassa qualità, iper processati, scarsamente sani e nutrienti. Questi alimenti spesso sono anche a basso costo, il che produce  sia povertà educativa (la disabitudine a preoccuparsi di che cosa si mangia e l’assenza di orientamento educativo e culturale nelle scelte di consumo) che povertà economica, due fattori che rappresentano l’innesco ideale della povertà alimentare. Apparentemente sul fronte opposto, ma in realtà ben connesso, è il problema dello spreco alimentare. L’approccio al cibo in realtà è lo stesso: lo si vede come bene economico, non come risorsa vitale.

A contrastare questa deriva c’è anche l’azione di Slow Food Italia che ha deciso di rinnovare il trentennale impegno nell’educazione alimentare a partire dalle scuole, nella  convinzione che sia possibile cambiare abitudini se ci si lascia guidare dal gusto e dalla curiosità per il cibo. Per questo torna in campo un progetto nato nel 2004 e conosciuto come Orto in Condotta, che oggi si espande raggiungendo nuove scuole in tutta Italia e cambia anche nome: Orti Slow Food a scuola.

“L’orto scolastico – spiega Slow Food – diventa così un innesco per il cambiamento, lo strumento con cui affrontare, ad esempio, il tema della conservazione della biodiversità, il primo pilastro del lavoro più che trentennale di Slow Food. Una biodiversità fatta di varietà vegetali da curare e veder crescere in campo, ma anche di organismi piccolissimi: come i lombrichi, che abitano il suolo e contribuiscono alla sua fertilità, o gli insetti pronubi, che volano di fiore in fiore trasportando il polline. Una biodiversità che è anche cultura: tradizioni, mestieri, abitudini da scoprire un passo alla volta e da cui lasciarsi affascinare. Nel 2023 il progetto coinvolge cento nuove classi in tutta Italia, portando il numero totale a più di mille: l’obiettivo è sensibilizzare gli insegnanti, gli studenti e le loro famiglie al valore del cibo come elemento cardine per la salute dell’uomo e dell’ambiente. Uno sforzo che parte dall’orto, attraversa le classi e intende arrivare fino a casa, per innescare il cambiamento nelle abitudini quotidiane”.

 

Marina Moretti: