Aperta inchiesta sul rogo alla Mag.Ma di Chieti Scalo

Aperta un’inchiesta sul rogo alla Mag.Ma di Chieti Scalo. Quello di ieri è il secondo divampato nello stabilimento, già a fuoco nel 2009

All’epoca, era il 21 giugno del 2009, l’azienda venne distrutta quasi al 50%: finirono in cenere macchinari, camion e un capannone.

Le analisi dell’Arta Abruzzo allora rilevarono prevalentemente la presenza di idrocarburi aromatici derivanti dalla combustione delle plastiche, ma non furono trovati composti organici contenenti cloro, pericolosi per la salute in caso di combustione.
Secondo le rilevazioni dell’epoca, la deposizione di inquinanti avrebbe interessato principalmente l’area a sud dell’impianto.

Ieri invece la nube tossica sarebbe apparsa più estesa, ma è presto per trarre conclusioni.
Nel 2009, neanche un mese dopo di quello alla Mag.Ma, un altro devastante incendio colpì nella stessa area la Seab, azienda di smaltimento rifiuti (fonte Ansa). Dopo questo rogo fu aperta un’inchiesta per incendio doloso.

Anche sulla vicenda più recente, l’incendio di ieri alla Mag.Ma di Chieti Scalo, è stata aperta un’inchiesta: il sostituto procuratore della Repubblica di Chieti, Marika Ponziani, punta ad accertare l’origine del rogo. La Mag.Ma tratta rifiuti industriali recuperando materiale plastico e cellulosa.
In questa fase si indaga per incendio colposo a carico di ignoti. Le attività di indagine sono state delegate alla Squadra Mobile di Chieti.

Non si fanno ancora ipotesi sulle cause all’origine del rogo e, almeno in questa fase, sembra da
escludere l’origine dolosa. Nel momento in cui sono divampate le fiamme, un’ora prima della chiusura dell’attività, nei capannoni c’erano due addetti che hanno cercato di spegnerle con gli estintori e hanno allertato i soccorsi.

Da ieri sera, e per tutta la notte, sul posto stanno operando diverse squadre e mezzi dei Vigili del Fuoco di Chieti, il cui intervento ha scongiurato che il fuoco si propagasse alle aziende vicine.

Le operazioni di spegnimento sono ancora in corso, dall’area si sprigiona fumo residuo,
anche se in quantità molto ridotta. Sembra che sia in corso il reperimento di un mezzo aereo per effettuare lanci e spegnimento dall’alto.