Aragno è una delle tante frazioni del comune dell’Aquila. Dal sisma in poi non ha più una chiesa perché l’unica presente è inagibile e non è stata ancora ristrutturata
Il Comune ha assegnato una stanza di pochi metri per le celebrazioni religiose ma la gente preferisce non andare perché troppo piccola, soprattutto ora in tempo di pandemia dove è impossibile mantenere il distanziamento. Il centro anziani è ancora chiuso e nella frazione non c’è nulla o quasi, le poche cose che si fanno per l’esclusiva buona volontà degli abitanti. Non c’è un bar, da tantissimo tempo non c’è neanche la scuola.
Si sa però quanto sia importante avere un ritrovo per le piccole comunità abituate ad avere presidi identificari e la chiesa è uno di questi. Le altre frazioni, ha spiegato il centro anziani, hanno avuto strutture provvisorie di un certo tipo ma Aragno no e non si capisce il perché.
A Comune e Curia chiedono di risolvere questa problematica perché giustamente gli abitanti ritengono di avere gli stessi diritti degli altri e si dicono pronti a protestare ancora e ad azioni eclatanti se non si dovesse trovare una via, si rivolgono direttamente al vescovo. Il rischio è di vedere queste comunità ancora più disgregate senza un luogo di comunione e ancora in difficoltà a 12 anni dal sisma.