L’assessore regionale Guido Castelli ha “avviato interlocuzioni specifiche con i ministeri interessati e le forze politiche” sul “mancato rifinanziamento della mobilità in deroga nell’area di crisi industriale complessa Valle del Tronto – Val Vibrata per il 2020”.
“Il decreto interministeriale (Ministeri Lavoro ed Economia) del 28 febbraio 2020 – fa sapere la Regione – ha disposto l’assegnazione di risorse aggiuntive per il trattamento di mobilità in deroga nelle aree di crisi esclusivamente a cinque regioni (Lazio, Toscana, Sicilia, Abruzzo e Sardegna) rispetto alle oltre 10 che ne hanno beneficiato nel 2019”. Nei giorni scorsi l’assessore ha avuto anche un incontro con i responsabili di Cgil, Barbara Nicolai, Cisl, Rosanna Ferretti, e Uil, Giuseppe Pacetti, della provincia di Ascoli Piceno, per affrontare la questione. “Purtroppo nel febbraio scorso – ricorda Castelli – il Ministero competente non ha riconosciuto alla Regione il rifinanziamento di un ammortizzatore sociale di cui in precedenza aveva goduto l’area di crisi complessa del Piceno. Ho sentito il dovere di interessarmi personalmente della questione – prosegue – perché la vicenda coinvolge quasi 300 lavoratori piceni che, in assenza di un rifinanziamento dello strumento, perderebbero la possibilità di godere di questo sussidio anche per gli anni a venire”.
“La cosa assurda è che lo stesso decreto interministeriale che non ha disposto il finanziamento della mobilità in deroga per le Marche, – afferma Castelli – al contrario ha riconosciuto la proroga dello strumento in favore della Regione Abruzzo. Il risultato è paradossale: nell’ambito della stessa area di crisi complessa ci sono lavoratori che sono stati privati del sostegno statale (quelli della vallata del Tronto) ed altri che invece ne beneficiano, (quelli della Val Vibrata)”. “Sarà nostra cura occuparci in sede nazionale di questa grave anomalia che sta compromettendo in modo grave il sostentamento di tante famiglie. – assicura l’assessore – A questo riguardo ho già avviato interlocuzioni specifiche con i ministeri interessati e le forze politiche. Difficile correre ai ripari oggi ma non lascerò nulla di intentato pur di risolvere una situazione così incresciosa, grave e discriminatoria”.