A riportare in pista il problema è il Comitato Acqua Pubblica Area Metropolitana Pescara-Montesilvano-Chieti, ma che i comuni serviti dall’Aca – e non solo quelli – siano alle prese con problemi idrici non è una novità.
Finita per sempre l’epoca dell’abbondanza, l’acqua sembra avere sempre più ostacoli da superare prima di sgorgare dalle sorgenti e infine dai nostri rubinetti. Scarse precipitazioni, reti colabrodo e surriscaldamento globale hanno fatto scendere drasticamente la pressione. Siccità estiva e ghiacci invernali tuttavia spiegano solo in parte il problema, dovuto almeno per metà a reti idriche vetuste e poco manutenute. Ci vogliono soldi, ammetta la stessa Aca, che spera nel Recovery Plan, ma intanto i cittadini si lamentano, e non solo quelli senza autoclave. “Siamo comunque nei termini del contratto di servizio”, replica l’Aca, messa sotto pressione anche dai giornalisti, e ammette che in effetti la rete idrica è praticamente da rifare per metà.