E’ morto nella notte, nella sua casa di Collelongo il pittore Luciano Ventrone. Malato da tempo di problemi polmonari era da oltre 1 anno in cura con ossigenoterapia domiciliare.
A differenza di quanto comunicato inizialmente da fonti giornalistiche, Ventrone non è morto a causa dell’esplosione di una bombola di ossigeno, ma per un malore che lo ha colpito nel sonno. A fare la tragica scoperta è stata la moglie questa mattina.
Nato a Roma nel 1942, dopo il diploma di Liceo Artistico frequentò la facoltà di Architettura fino al 1968, decidendo poi di abbandonare gli studi per dedicarsi interamente alla pittura. Federico Zeri lo definì “il Caravaggio del XX secolo”.
Ha esposto in musei e gallerie a Roma, Milano, Londra, Singapore, New York, Mosca, San Pietroburgo. Nella sua tecnica la fotografia è un punto di partenza. “Lo studio della pittura – dichiarava lui stesso – non è la mera rappresentazione dell’oggetto, ma è colore e luce: i giusti rapporti fra le due cose danno la forma nello spazio. Il soggetto non va visto come tale, ma astrattamente”. La sua ricerca sulle nature morte gli ha consentito di catturare particolari sempre più dettagliati e quasi invisibili. La sua ricerca “dell’invisibile” ha destato l’attenzione di critici quali Tassi, Bonito Oliva, Sgarbi, Di Capua, Trombadori, Zavoli, Lucie-Smith, Crespi, Buscaroli. Alcuni anni fa Ventrone, insieme alla moglie, aveva deciso di costruire un’abitazione nel paese abruzzese dove i due si trasferivano periodicamente per qualche mese. Ieri la donna era rimasta a Roma; quando il marito questa mattina non ha risposto al telefono lei è tornata a Collelongo, ma per l’artista non c’era ormai più niente da fare. “Un artista di livello internazionale che dell’Abruzzo aveva fatto il suo angolo creativo – ha commentato il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio -. Ho il privilegio di lavorare in un ufficio a Palazzo Silone, a L’Aquila, arredato con alcune delle sue opere. Alla famiglia di Ventrone esprimo il cordoglio personale e dell’intera Giunta regionale”. Dal Polo museale di Gualdo Tadino – che nel 2018 ospitò la mostra evento “Meraviglia ed estasi”, a cura di Vittorio Sgarbi e Cesare Biasini Selvaggi – il saluto all’artista su Facebook: “Sorpresa, stupore, meraviglia, sono solo alcuni degli aggettivi che hanno definito e caratterizzeranno per sempre la tua opera senza confini! Esprimiamo il nostro più profondo cordoglio e ci uniamo al dolore di tutta la famiglia”.