Asili nido: a Pescara le mamme tornano a protestare

Mancano 20 giorni alla riapertura degli asili nido a Pescara, ma i genitori non hanno ancora certezze sulle convenzioni. Cresce la preoccupazione delle famiglie in graduatoria, che scrivono una lettera di protesta al Comune

A pochi giorni dalla ripresa degli asili nido, la cui riapertura è prevista per il 1 settembre, tornano a farsi sentire i genitori dei 180 bambini in graduatoria dai nidi comunali rimasti però senza la compartecipazione pubblica ai costi delle rette dei nidi privati, in quanto la convenzione comunale, finora finanziata con il progetto “Il nido: diritto dei bambini” non è stata rinnovata. Per questo il coordinamento che si è costituito su questo tema, dopo aver avuto un incontro il 27 luglio con l’assessore agli asili nido Maria Rita Paoni Saccone e i capigruppo di maggioranza e minoranza, torna ora a chiedere al Comune gli aggiornamenti e lo fa attraverso una lettera inviata nei giorni scorsi.

“Gentili Amministratori, a seguito dell’incontro tenutosi il 27 luglio, siamo a chiedere aggiornamenti circa la prosecuzione del progetto “Il Nido: diritto dei bambini” per il prossimo anno scolastico. Alla giornata odierna infatti, ovvero a meno di 30 giorni dalla riapertura degli asili, molte di noi – scrivono in rappresentanza del coordinamento Laura Iannaccone, Albiona Muça e Stella Cantoro – hanno ricontattato le strutture convenzionate con il Comune, ricevendo tuttavia la notizia che non è giunta alcuna comunicazione da parte dell’Ente e che, in ogni caso, i posti a disposizione sono in via di esaurimento. A differenza degli altri anni, infatti, l’assenza di certezze sulla prosecuzione della convenzione con il Comune (a prescindere dalla data di sottoscrizione formale, che ci dicono avvenisse sempre in autunno) ha spinto comprensibilmente gli asili nido convenzionati a liberare i posti precedentemente in convenzione, occupandoli dunque con le iscrizioni “a libero mercato”. Per le nostre vite, come di quelle dei genitori degli altri 180 bambini in lista d’attesa, immaginare di arrivare a fine agosto nella totale incertezza sulla nostra organizzazione familiare di lì a qualche giorno è impensabile. E accollarci l’intera spesa di una retta privata è del tutto insostenibile. In ultimo, ricordiamo che anche qualora l’apertura del Nido Cipì avvenisse in tempi record, essa non riuscirebbe a sopperire alle esigenze dei più. Ribadiamo dunque quanto chiesto nell’incontro del 27 luglio, cioè la necessità inderogabile di avere informazioni chiare e puntuali quanto prima”.

L'autore

Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.