L’unità di crisi della Asl di Teramo ha varato un piano di riattivazione di posti letto non Covid nei tre ospedali coinvolti nella gestione della pandemia.
«È necessario un ripensamento dei processi organizzativi e assistenziali della rete ospedaliera per dare risposte importanti ai bisogni di salute dei cittadini che esulano dalla pandemia in atto – spiega il direttore generale della Asl Maurizio Di Giosia – Per questo, stante lo scenario epidemiologico dell’infezione da Sars Cov-2 che fa registrare una discesa della curva di contagi e dei ricoveri per pazienti positivi, abbiamo dato il via a un programma di riattivazione di posti letto non Covid».
«Si evidenzia un’aumentata richiesta di ricoveri per pazienti non Covid – spiega il direttore sanitario Maurizio Brucchi – con patologie che, causa pandemia, nell’ultimo periodo non sono state diagnosticate né prese in carico come neoplasie, patologie infiammatorie acute». «Ad esempio il 28 si sono registrati 14 appoggi della Medicina – spiega Brucchi – È necessario un riassetto dei processi organizzativi e assistenziali della rete ospedaliera Covid e non Covid. Abbiamo iniziato con Atri». Qui, in particolare, è già stata avviata la disattivazione di 25 posti letto di Medicina Covid (ne rimarranno 36) e contestualmente è in corso l’incremento di posti letto di Medicina non Covid, che arriveranno a 37. Nell’ospedale di Giulianova il 3 maggio inizierà la disattivazione di 17 posti letto della Lungodegenza Covid, il 6 maggio aumentano i posti letto della Medicina Covid da 27 a 32 e saranno riattivate in un’unica area le attività della Chirurgia e Ortopedia non Covid. Infine al terzo lotto del Mazzini dal 1° aprile Pneumologia Covid si è trasferita al primo piano con 15 posti letto, in Malattie infettive da 10 a 15 posti. Il 10 maggio saranno attivati 7 posti e il 16 altrettanti nella Pneumologia Covid. Contestualmente saranno disattivati i posti letto nella Cardiologia Covid. Nell’ospedale di Teramo resteranno attivi 44 posti letto. In prospettiva, se sarà confermato un ulteriore calo della curva dei contagi, il progetto è accorpare tutti i posti letto Covid dell’azienda sanitaria al terzo lotto del ‘Mazzinì.