Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltrasporti e Uiltucsa denunciano il rischio di tagli ai Cup della Asl 2 Lanciano Vasto Chieti. Oggi incontro in Prefettura: riconvocato l’8 novembre il tavolo di conciliazione con la Prefettura.
Oggi la convocazione della Prefettura, in video conferenza, ai rappresentanti di Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltrasporti, Uiltucsa.
AGGIORNAMENTO ORE 17 – Dopo due ore di confronto in videoconferenza, si chiude con un rinvio la procedura di conciliazione per la situazione dei 135 lavoratori del servizio cup della Asl02 Lanciano Vasto Chieti. La nuova convocazione è stata fissata per venerdì 8 novembre alle 16. La discussione, terminata nel primo pomeriggio, è stata convocata dalla Prefettura di Chieti per discutere dei tagli sul nuovo servizio Cup decisi dalla Asl02 che rischiano di produrre problemi occupazionali per il personale impiegato da anni in questo servizio essenziale. Il rinvio si è reso necessario per attivare dei confronti più approfonditi tra la Asl e l’azienda subentrante perchè durante il confronto è apparso evidente che non sono chiare nemmeno le ore necessarie per l’attivazione del nuovo servizio, la cui partenza è stata posticipata al 16 novembre. Ricordiamo che sono 135 i lavoratori impegnati nell’appalto Cup della ASL 2 di Chieti, in stato di agitazione dal 17 ottobre.
Dal punto di vista delle sigle sindacali (Filcams Cgil-Fisascat Cisl-Uiltrasporti) si continua ad esprimere una grande preoccupazione per la situazione perché la Asl02 non ha fatto nessuna dichiarazione di ripensamento sulla riduzione del servizio e l’azienda subentrante continua a dichiarare la necessità di procedere a dei tagli sul personale.
L’incontro è riconvocato in Prefettura per venerdì 8 novembre alle 16.
I sindacati hanno fatto sapere che “non arretreremo di un passo e non accetteremo la riduzione di una sola ora; i lavoratori coinvolti e i cittadini di questo territorio non possono sopportare le conseguenze di decisioni inaccettabili che compromettono la qualità di un servizio delicato quale quello del Cup”.
Al centro della discussione la situazione dei 135 lavoratori impegnati nell’appalto Cup della ASL 2 di Chieti, in stato di agitazione dal 17 ottobre.
L’incontro potrebbe rappresentare un momento decisivo per il futuro del servizio e dei lavoratori. Lo stato di agitazione è stato proclamato in seguito alla decisione della Asl di tagliare il servizio Cup, a partire dal 2 novembre 2024, quando dovrebbe avvenire il passaggio di gestione alla Società Consortile Cup Abruzzo.
“Questa scelta, motivata dai piani di rientro imposti dalla Regione Abruzzo, comporterà il rischio di licenziamenti che si ripercuoterà, inevitabilmente, sulla qualità dei servizi erogati ed andrà ad acuire il problema già evidente delle liste di attesa. – scrivono i sindacati – Questi lavoratori sono impegnati da anni in un servizio importantissimo per il buon funzionamento della Asl perché ricevono ogni giorno i cittadini negli oltre 30 punti Cup sparsi nel territorio provinciale, negli ospedali ma anche nei comuni dell’entroterra teatino, e li aiutano a prenotare le prestazioni sanitarie di competenza della Asl provinciale. Oltre agli sportelli fisici sono impegnati anche nelle attività di back office e nel call center situato fisicamente nella provincia di Chieti e che offre il medesimo servizio garantito negli sportelli”.
Le preoccupazioni delle organizzazioni sindacali sono avvalorate dalle dichiarazioni della società che subentrerà nell’appalto, la quale avrebbe già comunicato informalmente che non ci sarebbero più le condizioni per mantenere l’impegno, sottoscritto a febbraio 2024, di assumere tutto il personale impiegato da anni nelle attività del Cup.
“Una decisione inaccettabile che, oltre ai lavoratori, colpirà anche i cittadini che troveranno gli sportelli chiusi sul territorio e avranno più difficoltà anche a contattare il call center. Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltrasporti, Uiltucs sono fermamente convinti che non è tagliando il personale e la qualità dei servizi che si risolleveranno i problemi di bilancio della Asl 02”.
Le organizzazioni sindacali auspicano un confronto costruttivo affinché tutte le parti si adoperino per una soluzione che salvaguardi l’occupazione e il livello delle prestazioni. Va in questa direzione la richiesta di posticipare l’avvio del nuovo appalto.
“Nel caso la procedura di conciliazione non dovesse avere un esito positivo saranno inevitabili azioni di protesta e lo sciopero del personale” concludono i sindacati.