Asl Pescara: protesta dipendenti Dussmann e Oss

I dipendenti della Dussmann e gli Oss delle graduatorie del concorso stamane in presidio congiunto davanti alla sede Asl di Pescara

Nel 2014 la Dussmann Service rilevò l’appalto delle pulizie del presidio ospedaliero Santo Spirito di Pescara. Nell’occasione ridusse gli orari di lavoro settimanale a un numero consistente del personale, in particolare a chi aveva un contratto part time superiore a 24 ore. Il presidio di protesta è stato attivato stamane, davanti alla sede Asl di via Paolini, a Pescara.

“All’epoca – si legge nella nota dei manifestanti – vi furono rassicurazioni che, dopo un periodo di assestamento, l’orario contrattuale sarebbe stato ripristinato, in parte o totalmente, se le esigenze organizzative del servizio lo avessero richiesto.

“Da allora l’azienda ha fatto ricorso costantemente a ore di lavoro supplementari o di lavoro in regime di straordinario, in quantità considerevole, senza mai implementare gli orari contrattuali dei dipendenti.

Come Usb abbiamo cercato di portare avanti un discorso in tal senso con l’azienda senza sostanziali cambiamenti e pertanto abbiamo dichiarato lo stato di agitazione nella Dussmann di Pescara. Rivendichiamo contratti giusti e dignitosi per eliminare l’eccessivo ricorso a personale somministrato e ottenere il riconoscimento e la retribuzione del tempo di vestizione e svestizione”.

Lo stato di agitazione è stato proclamato anche per altre motivazioni che incidono sulla qualità dei servizi all’utenza, come la mancata e adeguata fornitura di materiale e prodotti per la pulizia dei reparti.

“Abbiamo anche chiesto un incontro urgente al direttore generale della ASL di Pescara e al direttore sanitario ma ad oggi nessuna convocazione ci è giunta.

A fronte di tale indifferenza ci vediamo costretti a mettere in campo altre iniziative di lotta per far finalmente emergere una situazione che perdura da un decennio, perché la nostra organizzazione non si ferma mai di fronte agli ostacoli. In vista della scadenza dell’appalto, che avverrà nella prossima primavera, i lavoratori, contrattualizzati con il contratto nazionale multiservizi che prevede retribuzioni molto basse, hanno almeno il diritto di vedersi riconosciuti i loro sacrifici,  anche quelli che li hanno pesantemente coinvolti nel periodo di pandemia Covid”.

Il presidio coinvolge anche i lavoratori Oss (operatori socio sanitari) in graduatoria concorsuale:

“La Asl li ignora preferendo ricorrere ad assunzioni temporanee attraverso agenzie interinali invece di attingere alle stesse. L’USB è pronta ad intraprendere un percorso rivendicativo che possa portare benefici ai lavoratori e soprattutto ai cittadini che hanno diritto ad un’assistenza sanitaria con servizi all’altezza delle imposte pagate e secondo i dettami della Costituzione e delle leggi”.

 

Marina Moretti: