Il nuovo Commissario ad Acta per l’adozione della variante al Prg di Atessa, Federico D’Arcangelo, non va assolutamente lasciato solo nel safari che lo aspetta tra Atessa e L’Aquila.
Ne è convinto fermamente il senatore Luciano D’Alfonso che – nel corso della conferenza stampa avvenuta questa mattina, nei locali del Caffè ai Portici di Lanciano – ha invitato tutti a tenere gli occhi aperti e a non fidarsi di un lieto fine che, presto, potrebbe essere riscritto.
Per ora la vicenda tribolata della variante al Prg di Atessa sembra aver avuto il suo epilogo “legalmente felice e contento” con la nomina del Commissario – prima negata ed ora concessa – che pare aver ricondotto le scelte regionali “nell’alveo del principio del buon andamento della pubblica amministrazione”, come ammette nero su bianco la stessa delibera di nomina firmata dai funzionari della Regione Abruzzo.
Ma il leggendario drago sputafuoco di Atessa potrebbe tornare alla carica prendendo di mira proprio il neo Commissario: “So che l’architetto D’Arcangelo è persona seria e affidabile ma, visto quello che è successo qui, credetemi: ho paura per lui – ha ammesso D’Alfonso – Se servirà vorrei che fosse protetto, in maniera tale che non riceva telefonate, bigliettini, avvicinamenti, pacche sulla spalla e altre condotte intenzionate a ridurre la sua autonomia lavorativa. E’ per questa ragione – ha annunciato D’Alfonso – che ho dato mandato all’avvocato Francesco Paolo Perchinunno, il presidente nazionale AIGA giovani avvocati, di predisporsi all’assistenza legale, qualora servisse al neo Commissario D’Arcangelo: vorrei che si aprisse un cantiere di collaborazione tra loro, tra la consulenza del legale e il lavoro, di sicuro volenteroso, che dispiegherà l’architetto D’Arcangelo a favore del destino della città di Atessa. Il commissario godrà, beninteso, gratuitamente della tutela legale, pagherò personalmente con l’indennità di senatore”.
Il senatore D’Alfonso inoltre, nel corso della conferenza stampa, ha annunciato che farà tutto il possibile per assicurare fama accademica all’intera vicenda del Prg di Atessa, con una tesi di laurea ed una borsa di studio che consegnino ai cultori della materia il “capolavoro” di negazione del diritto che ne è venuto fuori