Autenticità del Guerriero di Capestrano: il regista Consorte “sfida” Marsilio

La polemica sull’autenticità della statua del Guerriero di Capestrano si alza di livello dopo l’intervento pubblico del Presidente della Regione Marco Marsilio.

Marsilio in una nota di qualche giorno fa aveva definito “curiosa” la tesi secondo la quale il Guerriero di Capestrano, simbolo della Regione Abruzzo,  sarebbe di epoca assolutamente più recente rispetto a quella pre-romana. Il dubbio fatto emergere in un documentario giornalistico del regista Alessio Consorte, con tanto di strascichi giudiziari, fino alla sentenza dei giudici del Tar i quali hanno invitato il Ministero della Cultura a fornire, così come richiesto da Consorte, tutti i documenti necessari per affermare, ogni altro ragionevole dubbio, che la statua è autentica. Documenti mai giunti o giunti in forma parziale, tanto da spingere Consorte a chiedere un Commissario ad Acta. Su questa querelle l’intervento del Presidente della Regione Marco Marsilio che, pur specificando di non essere un esperto, ha definito curiosa la tesi secondo la quale la statua potrebbe essere stata realizzata nello stesso periodo del suo rinvenimento, ovvero nel 1934. Non si è fatta attendere la replica, anche questa garbata, del regista Alessio Consorte:

“Affermare che il Guerriero di Capestrano sia un falso non è affatto curioso, ma è il risultato di un’attenta inchiesta giornalistica, successivamente trasformata nel film “Il Guerriero mi pare strano” – spiega Consorte – Il Presidente Marsilio avrebbe dovuto vederlo e documentarsi prima di esprimersi in questioni e dinamiche che poco conosce. Inoltre dato che legge le cronache locali, evidentemente dovrebbe conoscere che è stato ben evidenziato il motivo del nuovo ricorso di richiesta del commissario ad acta. I documenti che attesterebbero l’autenticità del Guerriero attualmente non esistono o meglio noi non li abbiamo mai ricevuti, quindi si attende l’esito del Commissario. Il Guerriero è un falso del ventennio perciò una truffa organizzata per ottenere il premio di rinvenimento. Successivamente è stato esposto in occasione del bimillenario dalla nascita di Augusto (curioso, no?). Per maggiore chiarezza la “tresca”permise ai contraffatori di guadagnare 12,500 lire nel periodo dei famosi “mille lire al mese”. In tutti i modi propongo un gioco a Marsilio – scrive ancora Consorte –  io chiamo il mio team di esperti, lui chiama i suoi designati, si ottiene l’autorizzazione dal Ministero (questione per lui abbastanza semplice) e si eseguono i test. Se il Guerriero e la “Dama” risultassero autentici e risalenti al VI secolo a.C., paghereri i danni e porgerei scuse al popolo abruzzese, pur sempre avendo contribuito alla ricerca. Se invece saranno riferiti all’epoca fascista del 1934 come sostengono le mie tesi, il Presidente attuale potrà decidere di dimettersi. “