Autopsia: Thomas morto per lesioni ai polmoni. In mille alla veglia

Le lesioni che hanno provocato la morte di Christopher Thomas Luciani, il 17enne ucciso domenica scorsa nel parco “Baden Powell” di Pescara, hanno interessato entrambi i polmoni e hanno provocato uno shock emorragico irreversibile. Queste le prime informazioni che trapelano dopo l’autopsia eseguita dal medico legale Christian D’Ovidio, alla presenza del collega Ildo Polidoro, perito di parte della famiglia della vittima

Confermato il numero di colpi emerso in sede di ispezione cadaverica, 25. Il ragazzo, stando alle prime informazioni, sarebbe morto rapidamente. L’esame autoptico, definito lungo e complesso, è durato sei ore. È stato necessario identificare le1 singole lesioni e, a quanto si apprende, è stato possibile ricostruire in modo chiaro la dinamica, le cause della morte e quali siano stati i colpi letali. Eseguiti, come da prassi, i prelievi di campioni per gli esami di laboratorio. Il medico legale rimetterà la sua relazione alla Procura presso il Tribunale dei Minori dell’Aquila entro 60 giorni.

LA VEGLIA DI PREGHIERA – Almeno un migliaio le persone che hanno partecipato alla veglia di preghiera promossa a Pescara dalla Comunità di Sant’Egidio in memoria di Christopher Thomas Luciani, il ragazzo quasi 17enne ucciso domenica scorsa con 25 coltellate nel parco ‘Baden Powell’. L’iniziativa si è svolta proprio nell’area verde in cui si è consumato il delitto. Presenti tra gli altri il prefetto Flavio Ferdani, rappresentanti delle forze dell’ordine, il questore Carlo Solimene e il comandante provinciale dei Carabinieri Riccardo Barbera, il sindaco Carlo Masci e molti esponenti politici.
Tanti i giovanissimi presenti, molti dei quali hanno portato fiori e biglietti in memoria di Christopher, che gli amici chiamavano Crox. Al termine della cerimonia i presenti hanno posizionato dei fiori davanti alla rete che separa il parco dall’area di vegetazione e sterpaglie in cui il ragazzo è stato assassinato. Rete che il giorno del delitto era rotta e consentiva l’accesso, mentre ora è stata ripristinata. “Siamo qui, anche se molti di noi non conoscevano Christopher Thomas, perché ci sentiamo coinvolti e sconvolti – ha detto durante la preghiera padre Rolando Curzi, sacerdote della Comunità di Sant’Egidio – E’ scesa un’ombra che ha sconvolto Pescara e tutta Italia. Proviamo dolore e grande tristezza per il modo in cui Christopher Thomas ha perso la vita. Proviamo dolore per gli altri ragazzi e per le loro famiglie. Credo che tutti abbiano bisogno di misericordia, di pietà, che è ciò che spesso manca. È mancata nella triste vicenda che ci ha raccolto qui, ma manca spesso anche nella vita quotidiana. Pregare vuol dire cominciare a credere in una Pescara più umana, a partire dai giovani”.

About the Author

Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.