Rimane alta l’attenzione sulla questione dell’aumento dei pedaggi autostradali. I sindaci restano sul piede di guerra anche se l’aumento potrebbe essere bloccato per altri quattro mesi in attesa dell’approvazione del piano economico e finanziario.
Per ora però nessuna certezza. Ieri al Ministero c’è stato l’ennesimo incontro. Già il ministro delle infrastrutture e dei trasporti Giovannini aveva detto all’Aquila che si stava lavorando per trovare una soluzione in legge di bilancio, cosa ribadita anche ieri ma di fatto la soluzione ancora non c’è. C’era anche il sottosegretario alla presidenza della giunta regionale Umberto D’Annuntiis assieme alla delegazione di amministratori presenti ieri a Roma. Da mesi gli oltre 100 amministratori di Abruzzo e Lazio sostengono questa battaglia per evitare dal 1 gennaio 2022 un rincaro del 34% circa.
L’ipotesi alla quale si sta lavorando è quella di bloccare gli aumenti da gennaio ad aprile con circa 6 milioni finanziati dalla legge di stabilità e nel frattempo lavorare all’approvazione del Pef che consentirebbe un investimento importante per modernizzare e mettere in sicurezza A24 e A25. I sindaci però sono abbastanza contrariati e non hanno fiducia. Sono 13 anni che non si è risolta la questione del Pef. Nella riunione a Roma e’ stato ribadito che serve una soluzione immediata e anche D’Annuntiis ha detto che serve un’iniziativa forte del Governo. L’ex sindaco di Tornimparte Giacomo Carnicelli ha sempre seguito da vicino la faccenda essendo il suo territorio molto penalizzato dal punto di vista delle autostrade. Oggi da presidente del Consiglio Comunale e presidente Ali Abruzzo (autonome locali italiane) continua a battersi affinché si raggiunga un risultato.
Strada dei Parchi si dice vicina ai sindaci e ha anche minacciato di interrompere il rapporto. Secondo loro tutto rimane sospeso e in questi giorni stanno provvedendo a consegnare l’ennesima Ipotesi di Pef con zero investimenti. Anche su questo aspetto Carnicelli ha delle perplessità. Nel senso che Strada dei Parchi per lui non ha mai compensato in nessun modo i disagi che i pendolari hanno patito in questi anni.
Intanto la presidente di Cna-Fita Abruzzo Luciana Ferrone chiede “risposte rapide” perché “non vorremmo che alla fine a pagare il conto siano le imprese di autotrasporto e tutti quelli che viaggiano lungo A24 e A25”.
“La situazione – dice Ferrone – sta diventando giorno dopo giorno sempre più grave, tra obbligatorie riduzioni di velocità, deviazioni o scambi di carreggiate, con l’aggiunta che alle prime nevicate si chiude l’accesso ai mezzi pesanti costringendo gli autisti a interminabili attese ai caselli, come accaduto lo scorso sabato”.
Queste le principali emergenze del mondo dell’autotrasporto, secondo Cna-Fita, “almeno per quel che riguarda i collegamenti con la Capitale: emergenze sulle quali la categoria è pronta a mobilitarsi”: le dimissioni del Commissario Gentile, le mancate risposte del Ministero dei Trasporti agli amministratori locali, l’incapacità delle parti di trovare un accordo su un Piano Economico Finanziario sostenibile ambientalmente, che metta in sicurezza le arterie che collegano Lazio e Abruzzo, ponendo fine alla triste telenovela sul rischio aumento pedaggi. Una storia che da troppi anni caratterizza il mese di dicembre, lasciando le imprese del trasporto nell’incertezza sui costi da sostenere per svolgere il proprio lavoro”.
“L’approvazione del nuovo PEF – aggiunge il responsabile regionale di Cna-Fita Abruzzo, William Facchinetti – dopo diversi ministri, sottosegretari e commissari straordinari che si sono succeduti ai tavoli delle trattative con il concessionario, non sembra essere ancora prossima”.