Da strumenti di garanzia della sicurezza stradale a bancomat per i Comuni: di “anomalia” parlano gli amministratori di centrosinistra di Regione, Comuni e Provincia di Pescara
“L’anomalia è tutta qui, nell’uso distorto di autovelox, T-red e speed scout, strumenti di prelievo fiscale, che gravano con prepotenza sulle tasche dei cittadini, senza una reale compensazione a livello di sicurezza stradale da parte dei Comuni chiamati a fare cassa”. A denunciarlo sono gli amministratori di centrosinistra di Regione, Comuni e Provincia di Pescara, che si appellano al Prefetto, affinché venga ripristinato il buon senso.
“Oggi dedichiamo un momento di riflessione politica – così Antonio Blasioli – all’utilizzo distorto degli autovelox, strumenti per la sicurezza degli automobilisti, che sempre più spesso vengono impropriamente finalizzati ad alimentare le entrate nelle casse dei Comuni. L’incontro odierno costituisce un utile approfondimento su questo argomento assieme a Carlo Spaziani, uno dei massimi esperti in Italia di sistemi autovelox e all’esito della verifica sul territorio chiederemo un incontro su tutti i punti al sig. Prefetto e al Ministero competente. Gli amministratori dei Comuni di Scafa (Gianni Chiacchia ha fortemente voluto questo incontro), Pianella, Bussi sul Tirino, Catignano, Pescara e Cepagatti, paesi e città in cui gli automobilisti sono stati flagellati dagli autovelox sulle strade, sono qui per dire la loro nei confronti di questo strumento. Il nostro intento è quello di richiamare l’attenzione dei Comuni a interpretare l’uso degli autovelox come uno strumento di prevenzione e dissuasione dalle infrazioni al codice della strada. Parliamo di autovelox (30 Km/h a Pescara – in soli cinque mesi sono state elevate oltre 20mila multe o 50 Km/h a Scafa e Pianella) spesso sistemati su strade che non avevano mai registrato sinistri e contemplavano limiti di velocità ben più alti rispetto a quelli previsti per l’istallazione degli strumenti rilevatori della velocità, ma anche di T-red (via Michelangelo/via Ferrari a Pescara), ancora in funzione e speed scout montati su auto civetta della Provincia”.
“Sul territorio della Provincia di Pescara alcune amministrazioni hanno ritenuto che lo scopo di questi apparecchi fosse quello di multare il maggior numero di automobilisti e aumentare in questo modo le entrate derivanti dalle sanzioni in favore dei bilanci dei propri Enti. Senza poi destinare la parte del 50% deli proventi delle sanzioni alla sicurezza stradale, come previsto dall’art. 208 codice della strada. È giusto prevedere la presenza di autovelox sulle nostre strade, ma è necessario che le Amministrazioni Comunali facciano installare questi strumenti di rilevazione della velocità nel pieno rispetto del Codice della strada e li utilizzino secondo giusti criteri, per diminuire l’incidentalità nelle strade a scorrimento veloce e in quelle dove si registra un elevato numero di sinistri, non possono considerarli una fonte per un facile incremento delle entrate. La procedura dev’essere legittima e trasparente e non deve violare la privacy. Per questo oggi accogliamo di buon grado la collaborazione di Carlo Spaziani a cui abbiamo chiesto una relazione accurata su ciò che si sta verificando sulle strade della provincia di Pescara. Autovelox deve essere sinonimo di sicurezza stradale, non di tesoretto per le casse comunali!