L’ex tesoriere della Margherita, Luigi Lusi, sconta la pena in un istituto ad Avezzano. Far conoscere ai detenuti la Costituzione della Repubblica italiana e fotografare.
E’ questa la nuova vita nel carcere di Avezzano di Luigi Lusi, l’ex tesoriere della Margherita, che sta scontando una condanna a sette anni, confermata dalla Cassazione, per appropriazione indebita e calunnia nei confronti dell’allora presidente del partito Francesco Rutelli. In carcere l’ex senatore è stato in questi mesi tra i protagonisti di un progetto, “Luci ed Ombre”, promosso dall’associazione Inforidea di Roma con l’intento di insegnare, a un gruppo di detenuti, a fotografare con una macchina professionale. Dal corso è nato un libro fotografico nel quale lo stesso Lusi ha scritto: “Dopo le tentazioni nel deserto della vita, il carcere: un’occasione di riconciliazione e rinnovamento della propria esistenza” ed ancora “dal temere il giudizio negativo della gente, all’agire secondo le proprie convinzioni, vincendo la paura del giudizio altrui. Ieri non è più, non abbiamo che oggi: ‘Allora cominciamo!'”. “Oltre alla fotografia – dice l’avvocato di Lusi, Renato Archidiacono – l’ex senatore occupa il suo tempo anche leggendo e spiegando agli altri detenuti la Costituzione della nostra Repubblica”. “Accostarsi alla realtà del carcere per chi non è un addetto ai lavori non è facile – afferma Cristina Mura, curatrice del progetto Luci e Ombre, nel carcere di Avezzano -. Saper vincere il pregiudizio e il giudizio che ognuno di noi ha al di fuori del carcere è stata anche una sfida per chi, come me, non aveva vissuto l’argomento così da vicino. Davo per scontato che, per tutti, libertà e legalità andassero di pari passo e formassero un tutt’uno senza limitati equilibri!”.