Sciopero generale di 4 ore indetto oggi da Cgil e Uil per denunciare, tra le altre cose, la situazione ormai insostenibile della mancanza di sicurezza sui luoghi di lavoro, in particolare nel settore edilizio.
Zero morti sul lavoro, giusta riforma fiscale, cona una più equa distribuzione dell’Irpef, a carico prevalentemente di lavoratori e pensionati, un nuovo modello sociale e di fare impresa. Queste le rivendicazioni di Cgil e Uil che oggi, a livello nazionale, ma anche locale ha indetto uno sciopero di 4 ore, spiegando nel dettaglio le motivazioni in un’affollata conferenza stampa presso la Camera di Commercio di Chieti-Pescara. Sul tema del lavoro e della sicurezza, i sindacati tornano a chiedere la cancellazione delle leggi che negli anni hanno reso il lavoro precario e frammentato; il superamento del subappalto a cascata e il ripristino della parità di trattamento economico e normativo per le lavoratrici e i lavoratori di tutti gli appalti pubblici e privati; maggiori attività di vigilanza e prevenzione, incrementando le assunzioni nell’Ispettorato del Lavoro e nelle Aziende Sanitarie Locali; un’adeguata formazione e il diritto alla formazione continua per tutte le lavoratrici e i lavoratori; la patente a punti, per tutte le aziende e per tutti i settori, che blocchi le attività alle imprese che non rispettano le norme di sicurezza; il diritto delle lavoratrici e dei lavoratori di eleggere in tutti i luoghi di lavoro i propri rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza; l’obbligo delle imprese ad applicare i CCNL di settore firmati dalle organizzazioni comparativamente più rappresentative ed al rispetto delle norme sulla sicurezza, quali condizioni per poter accedere a finanziamenti e incentivi pubblici. Altro argomento caldo dell’agenda sindacale firmata da Cgil e Uil è la necessità di una giusta riforma fiscale. I punti sono la riduzione della tassazione sul lavoro dipendente e sui pensionati, la tassazione delle rendite e il contrasto all’evasione; la promozione di un fisco progressivo abolendo la flat tax ed estendendo la base imponibile dell’Irpef a tutti i redditi; l’indicizzazione all’inflazione reale delle detrazioni da lavoro e da pensione e la detassazione degli aumenti contrattuali. Infine diventa necessario, secondo Cgil e Uil, rimettere al centro delle politiche economiche e sociali del governo e delle imprese il valore del lavoro – a partire dal rinnovo dei contratti nazionali e da una legge sulla rappresentanza – , la centralità della salute e della persona, la qualità di un’occupazione stabile e non precaria, una seria riforma delle pensioni, il rilancio degli investimenti pubblici e privati per riconvertire e innovare il sistema produttivo e puntare alla piena e buona occupazione a partire dal Mezzogiorno.
Per il segretario generale Uil Abruzzo, Michele Lombardo:
“Questa è una settimana molto importante per il nostro Abruzzo. Lo sciopero generale cade nelle ore dell’insediamento del nuovo governo regionale, al quale torniamo a chiedere di dare maggiore attenzione a tematiche vitali per la nostra regione. Sul tema della sanità, crediamo che il tempo perso vada recuperato, perché ci troviamo di fronte ad una situazione che desta molta preoccupazione. Le strutture ospedaliere sono insufficienti e inadeguate e allo stesso tempo c’è carenza di medici e operatori sanitari. C’è necessità di stanziare subito fondi per la sanità pubblica. Poi c’è da affrontare l’argomento del futuro dell’automotive in Abruzzo e dello stabilimento Stellantis, dove sono impiegati 30mila lavoratori. Infine il tema delle infrastrutture. Siamo una regione cerniera tra il Nord e il Sud del Paese, e tra l’Est e l’Ovest, non possiamo permetterci di perdere altro tempo e altre opportunità. Bisogna potenziare subito il porto di Ortona, che deve diventare il porto di riferimento per gli scambi commerciali e turistici della nostra regione, recuperare le perdite dell’aeroporto d’Abruzzo, potenziando i voli verso il Nord e per le maggiori città europee, far diventare la A14 una vera autostrada come via di collegamento tra la parte settentrionale e quella meridionale del Paese, e attivare al più presto la linea ferroviaria ad alta capacità e velocità Roma Pescara. È una partita importante che determinerà l’assetto futuro dell’Abruzzo”.
Per il segretario generale Cgil Abruzzo Molise, Carmine Ranieri: “Questo sciopero rimarca la necessità di intervenire tempestivamente per fermare le stragi sul lavoro che nella nostra regione vedono un numero altissimo di vittime. Nel 2023 in Abruzzo 36 persone hanno perso la vita lavorando. Un dato in continua crescita che riguarda tutti i settori lavorativi ed in maniera più consistente quello dell’edilizia. Numeri che evidenziano tutte le criticità ed i limiti del mondo del lavoro in Abruzzo, per cui vi è l’urgenza di adottare politiche nazionali e regionali efficaci di contrasto, a partire dalla assunzione degli ispettori negli enti preposti al controllo, che in regione sono assolutamente carenti. Temi dello sciopero sono anche la necessità di rinnovare i contratti collettivi nazionali di lavoro e di cambiare una riforma fiscale iniqua che colpisce i lavoratori dipendenti e i pensionati, i quali pagano oltre il 90% del gettito totale IRPEF. Tra l’altro, ciò avviene in un contesto nel quale oltre la metà dei lavoratori italiani ha il contratto scaduto e con l’alta inflazione degli ultimi anni il potere di acquisto dei salari è crollato del 22%. Crediamo che questi dati siano eloquenti per dimostrare come il lavoro sicuro, stabile e ben retribuito non rappresenti una priorità per il Governo e per le imprese.”
Le rivendicazioni in materia di salute e sicurezza, diritto alla cura e sanità pubblica, riforma fiscale e tutela dei salari saranno ribadite, inoltre, in occasione della manifestazione nazionale di Cgil e Uil, che si terrà sabato 20 aprile a Roma.
Il servizio del Tg8