E’ iniziato a Lanciano il processo in Corte d’Assise per l’omicidio della collaboratrice scolastica Annamaria D’Elisio, 60 anni, avvenuto il 15 luglio 2022 nella cantina-garage dell’abitazione di famiglia, in località Iconicella di Lanciano
Imputato di omicidio volontario aggravato è il marito Aldo Rodolfo Di Nunzio, 72 anni, ex ispettore dei vigili del fuoco, difeso dagli avvocati Silvia De Santis e Alberto Paone. Per l’accusa sarebbe stato lui a strangolare la donna con dei fili elettrici attorcigliati attorno al collo. Ieri, davanti alla Corte, presidente Giovanni Nappi, giudice a latere Maria Rosaria Boncompagni, più sei giudici popolari, la difesa ha depositato gli esiti della perizia fonica
sull’audio estrapolato dal sistema esterno di videosorveglianza della villa: per il consulente di parte, il fonico forense Marco Perino, di Ivrea, nel frammento audio, dove sono state isolate anche le vocali, si sentiva la voce di un uomo che diceva due volte “guarda me”.
Perizia diametralmente opposta a quella della procura di Lanciano – che si era affidata al perito informatico Cristian Franciosi dell’Aquila – secondo la quale nell’audio si sentiva una voce di donna che invece gridava “Lasciami,
lasciami”. La difesa ha chiesto la scarcerazione di Nunzio, recluso a Teramo, per mancanza di elementi probatori e pericolo di reiterazione di reati violenti. L’arresto dell’imputato è avvenuto lo scorso 11 gennaio, proprio a seguito del deposito di perizia, voluta dal procuratore capo Mirvana Di Serio, due giorni prima che scadesse la seconda proroga d’ indagine dopo un anno mezzo di indagini. Sull’istanza di scarcerazione o sugli eventuali domiciliari il parere del procuratore si conoscerà nella giornata di oggi.
Come parte civile oggi si sono costituiti i cinque figli della vittima, patrocinati dall’avvocato Elisabetta Merlino. Il presidente della Corte d’Assise ha anche ammesso la costituzione di parte civile dell’associazione Dafne Ets che gestisce i centri antiviolenza a Lanciano e Vasto: la Corte ha ritenuto che Dafne è portatrice di interesse sulla tutela delle donne; è stato chiesto simbolicamente una somma di mille euro di risarcimento. La fase istruttoria inizierà il 14 giugno con i primi quattro testi della procura.