Nei prossimi giorni la Procura della Repubblica di Avezzano potrebbe emettere i primi avvisi di garanzia in riferimento all’inchiesta sulla morte della bimba di cinque anni, Sofia Piccioli, avvenuta a seguito delle gravissime ferite alla testa causate dal crollo improvviso di una porta in ferro in un campo di calcio incustodito a Rocca di Botte, dove stava giocando in compagnia del cane e dei due genitori.
I carabinieri della stazione di Tagliacozzo hanno consegnato una prima relazione sulla straziante tragedia che ha gettato nella disperazione le comunità di Rocca di Botte e di Acilia, frazione di Roma dove la bambina viveva e dove oggi, alle 12, si sono celebrati i funerali. Nel comune della Marsica la famiglia era andata a passare qualche giorno con i nonni. Il fascicolo di indagine è per ora contro ignoti, ma potrebbe diventare contro noti con indagati per omicidio colposo: in tal senso, visto che il campo, in disuso e aperto al pubblico, è di proprietà del Comune, presunte responsabilità potrebbero ricadere su amministratori e tecnici.
Ieri i carabinieri, guidati dal comandante della stazione, il capitano Michele Valentino Chiara, hanno effettuato altri rilievi fotografici e planivolumetrici per dare alla Procura elementi certi per eventuali iscrizioni. In particolare, c’è da chiarire il perché un oggetto statico è diventato un oggetto in movimento, considerando che non c’era neanche vento nel campo sportivo che è stato posto sotto sequestro. Al vaglio degli investigatori anche le dichiarazioni di sindaco e vice sindaco i quali hanno ammesso che l’area era accessibile. A questo proposito si dovrà stabilire se, per le
condizioni di sicurezza, l’area doveva essere chiusa o meno e, quindi, se da parte di qualcuno ci siano state negligenza, imprudenza e imperizia.