Guerino Testa, Mario Quaglieri e Umberto D’Annuntiis presentano un disegno di legge in Regione che prevede il riconoscimento e la tutela del diritto alla sepoltura dei bambini mai nati. Ma il provvedimento depositato da Fratelli d’Italia fa scoppiare la polemica politica con la pronta reazione delle Democratiche abruzzesi.
Con questo testo, si legge in una nota di Fratelli d’Italia, si mira ad «intervenire in materia funeraria e di polizia mortuaria per legittimare il diritto alla sepoltura dei bimbi mai nati di età gestionale inferiore alle 28 settimane, non solo in presenza ma anche in mancanza della formale richiesta dei genitori». Tutto, assicurano, «nel rispetto della legge 194/78, che regolamenta l’interruzione volontaria della gravidanza» e per «colmare una rilevante lacuna normativa della Regione (modificando la legge 41 del 10 agosto 2012)». Contestualmente, con il provvedimento depositato negli uffici della Regione, si vuole «rivolgere la massima attenzione e tutela a quelle donne che abbiano già subito un importante trauma con la perdita del proprio figlio, impedendo che ne patiscano un altro con la scoperta dello smaltimento del feto tra i rifiuti speciali. La proposta di legge, che comporterà una spesa minima, coinvolgerà le aziende sanitarie che, oltre a dover garantire la sepoltura nei succitati casi di assenza di richiesta da parte dei genitori, dovranno provvedere ad informare l’utenza».
Immediata la reazione della Conferenza delle Democratiche abruzzesi: la proposta, dicono, «fa orrore nella sostanza e nella forma e va condannata senza appello, essendo strumentale e medioevale. I tre consiglieri», suggeriscono, si «occupino dei problemi che attanagliano gli abruzzesi, se li conoscono».