E’ stato bocciato in V Commissione alla Regione Abruzzo l’emendamento presentato dall’opposizione che chiedeva il ripristino della Riserva del Borsacchio nella configurazione di 1.100 ettari.
Lo rende noto, in un comunicato, il capogruppo di Forza Italia in Consiglio Regionale Mauro Febbo:
“ La maggioranza di centrodestra, nell’occasione, rigettando la proposta, ha ribadito che la Riserva c’è ed è di 25 ettari per i quali l’intento della maggioranza è conservarli e tutelarli. Sui restanti ettari di territorio inoltre non esiste nessuna biodiversità da proteggere ma, al contrario, ci sono un’agricoltura e un tessuto economico ingessati da quasi 20 anni nel corso dei quali abbiamo registrato effetti negativi con forti riduzioni del reddito e finanche l’abbandono delle terre con ripercussioni anche a livello sociale. Non è affatto vero che l’iter per arrivare al Pan sia concluso – scrive ancora Febbo – perché è necessario il confronto con i portatori di interesse sulle centinaia e centinaia di osservazioni presentate; manca il passaggio al Comitato Via e per di più manca il Piano pluriennale di attuazione: questo vuol dire altri anni di attesa. L’agricoltura locale invece non può più attendere, anzi ha necessità di recuperare il tempo perso e rilanciarsi magari attingendo dalle risorse messe a disposizione dal Programma di Sviluppo Rurale che si sta attuando proprio in questi mesi attraverso le varie misure. Abbiamo dato la nostra disponibilità a discutere di una riserva a “macchia di leopardo” – prosegue Febbo – fermo restando l’attuale perimetrazione di 24,7 h, per tutelare alcune piccole e limitate zone ben individuate attraverso un percorso istituzionale tra Regione, Provincia, Comune e associazioni. Per quanto riguarda invece la falsa tesi sulle speculazioni edilizie, ricordo che sulla porzione di Riserva già svincolata nel 2012, il Comune di Roseto (organo competente) ha autorizzato la realizzazione di strutture a uso abitativo e alberghiero (qualcuno parla di vera cementificazione speculativa) mentre la Regione Abruzzo, su quel tratto di territorio collinare, ha il vincolo paesaggistico; sarebbe opportuno quindi che l’amministrazione comunale si adoperasse per una variante al PRG al fine di vincolare quelle aree che noi consideriamo l’ex Riserva Borsacchio. Fa specie assistere a queste “sceneggiate”, da parte di una certa parte politica – conclude la nota di Febbo – che hanno molti tratti in comune con quelle che abbiamo visto alcuni anni fa quando in provincia di Chieti si voleva istituire il Parco della Costa teatina, approvato con un emendamento “notturno” alla Legge finanziaria, nazionale ma a oggi nessuno ne parla più o ne chiede la realizzazione. Questo perché sono tangibili e sotto gli occhi di tutti i risultati, in termini turistici ed economici, ottenuti grazie alla Via Verde dei Trabocchi. Seguendo un percorso analogo noi vogliamo ottenere gli stessi grandi risultati anche per l’area del Borsacchio”.