Una condanna senza appello al ricorso della Regione Abruzzo contro la società Edison arriva dal consigliere regionale del Pd ed ex presidente della Commissione d’inchiesta su Bussi, Antonio Blasioli, che paventa il rischio che si allunghino ulteriormente i tempi per la bonifica e chiede un incontro a Regione e Ministero della Transizione Ecologica.
Secondo il Partito democratico, infatti, dalla sentenza del Consiglio di Stato “che molti hanno accolto come la panacea di tutti i mali” in realtà deriva “il rischio fondato che possano derivare spese ingenti a carico del bilancio della Regione, se non addirittura l’impossibilità di eseguire la bonifica e comunque, nella migliore delle ipotesi, ancora 7/10 anni per il completamento della bonifica delle ex aree 2A e 2B, il tutto a vantaggio del soggetto inquinatore che si troverà ad affrontare nuovamente questa problematica forse tra dieci anni e a danno dell’ambiente che vedrà ritardare la propria bonifica che era pronta a partire”. I dubbi sono stati espressi da Blasioli e dal consigliere regionale del Pd Silvio Paolucci in una conferenza stampa. La richiesta, rivolta dall’opposizione, è di avere un incontro formale con il presidente della Giunta regionale e del Consiglio regionale Marco Marsilio “per illustrare queste problematiche e per chiedere loro di interloquire con il Ministero per cercare soluzioni che facilitino, accelerino e rendano certa la bonifica”.
“Siamo molto preoccupati perché abbiamo scoperto in un verbale del ministero che tutte le problematiche emerse con il parere del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici saranno rimesse ad un accertamento di un ente accreditato oltre che del Cta del Provveditorato dei Lavori Pubblici; poi ci sarà la Conferenza dei Servizi e solo dopo potrà essere aggiudicato l’appalto; infine si passerà al progetto esecutivo. Se tutto dovesse andare bene occorrerà un anno. Siamo preoccupati perché la Edison si era detta pronta a partire già dal mese di novembre e quindi si perderà tanto tempo”.
L’altra cosa che preoccupa Blasioli è che i fondi per individuare la società accreditata “saranno a carico della legge 10 del 2011 e cioè dei 45 milioni di euro stanziati per la bonifica dei siti ex 2A e 2B: si tratta di 188 mila euro.
“Ma questa società, una volta individuata – spiega Blasioli – potrà chiedere delle integrazioni a Dec Deme (colosso belga leader nelle bonifiche) e se quest’ultima non dovesse soddisfare le integrazioni si passerebbe alla 2/a classificata, quindi ad una nuova progettazione sottoposta all’organismo di valutazione con tempi che si allungherebbero: questo fra 7-10 anni, tanto è il tempo che stimiamo per il completamento della bonifica. Il terzo problema riguarda l’articolo 4 dell’accordo di programma fra Regione e Ministero che dice che per tutte le somme in più dei 45 milioni di euro dovrà intervenire la Regione Abruzzo: si tratta di un paradosso perché noi abbiamo subito l’inquinamento. L’ultimo aspetto è quello di una comparazione fra i due progetti di bonifica della Dec Deme del 28 aprile e quello di Edison del 16 aprile. Edison propone di togliere nella prima fase 130 mila metri cubi di rifiuti ad un prezzo di 45,8 mln di euro. Dec Deme invece 255 mila metri cubi a 33 mln di euro”.