Bonus edilizi e crediti incagliati: ecco gli strumenti per le imprese

Ance e Confindustria Chieti Pescara presentano alle imprese gli strumenti per risolvere il problema dei crediti incagliati per i bonus edilizi

Nella sala Orofino di Confindustria Chieti Pescara si è svolto il seminario sui bonus edilizi, con l’obiettivo di illustrare l’accordo di cessione dei crediti tra imprese dell’Ance e di Confindustria delle due province di Chieti e Pescara. Imprenditori, manager, dottori commercialisti ed esperti si sono confrontati sulle opportunità offerte concretamente alle imprese per superare il blocco del mondo dell’edilizia, una situazione generata dal susseguirsi di atti normativi che hanno irrigidito il mercato con effetto drammatico.
Di fatto si è passati da un concetto di credito fiscale come “bene fungibile”, una sorta di nuova moneta cedibile senza limiti, a un credito fiscale come “bene infungibile”, dotato di un codice univoco, cedibile limitatamente e la cui circolazione sul mercato comporta peculiari adempimenti. I crediti infatti sono stati in gran parte ceduti dai proprietari degli immobili alle imprese edili (o ai General Contractors che hanno gestito tale tipo di lavori), che hanno operato mediante il cosiddetto “sconto in fattura”, al fine di consentire ai committenti di avere un impatto finanziario nullo o quasi. Ovviamente la componente finanziaria relativa a questo sconto si è trasferita alle società appaltatrici, che in genere hanno operato con la ragionevole aspettativa di potere cedere tali crediti a banche o ad altri intermediari finanziari. Si tratta di imprese che generalmente presentano un’adeguata redditività e un’adeguata patrimonializzazione, ma che tuttavia si trovano in una situazione di sofferenza più o meno accentuata dal punto di vista finanziario. Moltissimi i crediti di natura fiscale, che non riescono a essere incassati o ceduti e, specularmente, molti i debiti – soprattutto verso fornitori, ma anche di altra natura- che non possono essere onorati per carenza di liquidità.
L’iniziativa di oggi ha voluto favorire l’incontro tra domanda e offerta dei crediti fiscali generati dai bonus edilizi, tra aziende del sistema confindustriale locale, per scavalcare, nell’interesse reciproco delle parti, il blocco attuale delle cessioni creato dal disimpegno degli istituti di credito e dai forti tassi d’interesse a volte praticato da società finanziarie.
L’appuntamento è stato attenzionato anche a livello nazionale, con la partecipazione al seminario dei rappresentanti di vertice di Ance e Confindustria.

«Bene la conversione in legge del decreto sulla cessione dei crediti, a cui sono state apportate le necessarie modifiche, ma purtroppo resta ancora irrisolto il problema principale, che segnaliamo da tempo, e cioè lo sblocco dei crediti incagliati», ha dichiarato Stefano Betti, vicepresidente Ance per edilizia e territorio. «I timidi segnali di apertura, manifestati da alcuni istituti bancari e da altri soggetti, non sono sufficienti a tranquillizzare le imprese, che stanno continuando a lavorare nell’assoluta incertezza e che a breve rischiano di dover bloccare i cantieri per mancanza di liquidità, con gravi conseguenze su lavoratori e condomini.»

«Confindustria è sempre stata in prima linea nel voler garantire il corretto ed efficiente funzionamento dei bonus edilizi e dei relativi meccanismi di utilizzo, anche in quest’ultima fase particolarmente critica per un’impasse sulle cessioni», ha sottolineato Emanuele Orsini, vicepresidente di Confindustria per il credito, la finanza e il fisco, intervenuto al seminario con collegamento da remoto. «Fuori dall’emergenza, non possiamo esimerci, però, da una visione prospettica, sul futuro degli strumenti agevolativi improntati all’efficientamento – energetico e sismico – degli edifici; si dovranno contemperare da un canto l’esigenza di sostenere gli investimenti con aliquote appetibili, dall’altro quella di non gravare eccessivamente sul bilancio dello Stato. Tali considerazioni si rendono ancora più necessarie in vista dell’attuazione della legge delega fiscale, cui si accompagnerà un’ampia opera di revisione delle spese fiscali che interesserà anche quelle connesse al “bene casa”.»

«Il comparto edilizio è un volano per tutta l’economia», ha aggiunto Silvano Pagliuca, presidente di Confindustria Chieti Pescara. «Come associazione datoriale riteniamo fondamentale stimolare opportune aggregazioni e favorire la crescita delle imprese in ottica di filiera, anche per raggiungere gli obiettivi di allocazione dei fondi PNRR per la ripresa e valorizzazione dei nostri territori: il pericolo è il ritardo nella spesa, non dobbiamo dimenticarcelo. Abbiamo bisogno di investire sul personale, sulla formazione, sulla progettazione, sulla semplificazione amministrativa. A tutto questo abbiamo affiancato lo strumento operativo della cessione dei crediti tra imprese, illustrato oggi a tanti imprenditori grazie ad autorevoli esperti di settore.»

«I numeri della misura del Superbonus per l’Abruzzo al 31 marzo 2023 ci confermano che si tratta di un catalizzatore per il raggiungimento degli obiettivi dell’efficientamento energetico e della ricostruzione: abbiamo 11 mila cantieri, per un totale di investimenti ammessi a detrazione di più di 2 miliardi con una percentuale di lavori realizzati pari al 75,6», ha dichiarato Antonio D’Intino, presidente di Ance Chieti Pescara. «Abbiamo però bisogno di strumenti certi e un quadro normativo stabile per favorire l’organizzazione e la pianificazione dei lavori nell’interesse di tutti gli attori. Questi aspetti vanno curati in modo da salvaguardare gli investimenti di imprese e famiglie ed evitare pesanti ripercussioni a livello economico e sociale nella nostra Regione.»

«Da oltre un anno ormai le sorti del mondo dell’edilizia, e non solo, sembrano dipendere dal cosiddetto “sblocco dei crediti fiscali”», ha sottolineato Antonio Piscione, presidente della Commissione 110% Odcec Pescara – Presidente Asppi. «Le vicende giudiziarie, legate soprattutto ai bonus facciate, hanno indotto il legislatore ad adottare una lunga serie di misure volte all’irrigidimento del mercato della cessione dei crediti fiscali. Permettetemi di ricordare che le frodi fiscali da superbonus non superano il 4% dei lavori effettuati, mentre l’evasione e le frodi Iva, di cui siamo campioni in Europa, superano addirittura il 10%. Non è questo il problema dunque. Oggi la discesa in campo delle imprese del comparto industriale e commerciale è fondamentale, ma non deve avvenire a caso: è necessaria la predisposizione di una strategia di acquisto basata su pianificazione finanziaria, pianificazione fiscale, valutazione di convenienza, verifica del credito e del cedente, dotazione di un buon contratto di cessione. L’acquisto dei crediti per le imprese costituirà un’ottima opportunità di investimento, anche grazie alla Legge 38/2023, caratterizzata da un basso rischio e una redditività a un tasso medio garantito che va dal 7% al 10% annuo.»

«In qualità di partner dell’ufficio Kpmg tax&legal di Pescara siamo molto lieti di poter supportare Confindustria e Ance Chieti Pescara nell’iniziativa volta a favorire lo smobilizzo dei crediti d’imposta delle imprese abruzzesi che operano nel mercato dell’Ecobonus», ha concluso Antonello Cozza, avvocato Tax Associate Partner – KPMG Italia, che ha illustrato i profili di responsabilità del cessionario del credito nel complesso quadro normativo attuale. «A livello Italia assistiamo già da anni alcune tra le principali realtà bancarie oltre ai principali attori del mercato energy per cui siamo molto orgogliosi di condividere la nostra esperienza nel mercato locale.»

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