Buona vigilia di Natale

Negozi e supermercati aperti fino a sera, la speranza che la neve regga, la consueta corsa agli ultimi regali ma anche gli ospedali, le mense delle Caritas e la solitudine di chi in queste ore la soffre più di sempre. Che sia, comunque, per tutti noi il più possibile una buona vigilia di Natale!

Tavoli all’aperto per l’aperitivo della vigilia piuttosto che un pranzetto che ci tenga sazi fino al più rituale cenone della vigilia, negozi affollati dai “podisti” della corsa agli ultimi regali, comitive e famiglie in trasferta sulla non tanta neve che ha imbiancato le vette abruzzesi, mamme e zie ai fornelli per il tour de force 24, 25, 26. Insomma, buona vigilia di Natale!

E se questo verrà ricordato come il Natale più caldo degli ultimi 40 anni, come non pensare anche all’altra faccia delle feste ossia a chi lavora, a chi lo trascorrerà costretto in un letto di ospedale, a chi a tavola potrà mettere davvero poco, a chi dovrà fare i conti con quella solitudine così prepotente nei giorni delle famiglie, degli affetti, dello stop al corri corri del resto dell’anno. Del resto si sa, il Natale ha quel potere magico di fermare il tempo e sospendere, almeno per qualche ora, ciò che è “fermabile”…

In molti leggendo starete pensando che è sempre stato così e sempre lo sarà: la cosa certa è che il Natale, forse dal primo covid in poi, arriva ormai sempre con un bel carico di emotività e occhi lucidi. Sarà anche per questo che gli odori delle cucine abruzzesi rallegrano anche quando non sono le nostre a fumare di piatti tipici e pentole gonfie: anche oggi, come ogni giorno, Caritas e associazioni allieteranno la vigilia di chi non ha una casa o cosa mettere a tavola, ma come non pensare a mamme, zie e nonne indaffarate da giorni tra spesa, farine, sughi, fritti e tutto quanto fa pranzi e cenoni dei tre giorni più minacciosi per la linea! Tutti gli altri saranno alle prese, ancora tutta oggi, con la corsa al regalo dell’ultimo minuto, spesso quello sfuggito alla lista o, peggio, da dover comprare per recuperare chi ce lo ha dato a sorpresa, con la sbirciatina delle vetrine luccicanti magari anche per un pacchetto per noi con ciò che ci è rimasto da poter spendere.

E poi c’è chi si mette in viaggio oggi per tornare da amici o parenti, vivendo lontano, piuttosto che per raggiungere la sognata meta di una mini vacanza; ci sono i mordi e fuggi di una vigilia al sole delle montagne abruzzesi; ci sono parrucchieri, cassiere, baristi e negozianti in piedi da giorni, ci sono i momenti di fede nelle parrocchie dove gruppi di preghiera e parroci organizzano momenti intimi o musicali; ci sono piazze e vie dei centri città o paesi allegri e chiassosi pattugliati e sorvegliati dalle preziose forze dell’ordine, presepi da ammirare; medici e infermieri di turno, bus, aerei e treni in viaggio e tutto quanto possa accompagnarci, ciascuno come sente, al Natale 2023.

 

 

Barbara Orsini: