Nuovo sopralluogo a Bussi sul Tirino dei consiglieri regionali del Pd Antonio Blasioli e Silvio Paolucci per fare il punto sulla bonifica delle due aree contaminate da rifiuti interrati di varia natura ma anche da sostanze tossiche e cancerogene
Da novembre 2021 è partito il risanamento della discarica “Tre Monti”, mentre è ancora ferma al palo la bonifica delle aree 2A e 2B, come denunciato dagli esponenti politici. Rimane una storia infinita quella della bonifica delle mega discariche a Bussi sul Tirino (la cui scoperta da parte degli agenti del corpo forestale risale a sedici anni fa). Ad oggi, come ricordato nell’incontro di questa mattina, l’intervento sui 112 mila metri cubi di rifiuti interrati alla discarica Tre Monti va avanti da un anno e mezzo e si protrarrà per altri tre anni per una spesa totale di 37 milioni di euro. Viceversa, non sono partiti i lavori delle aree 2A e 2B, pur avendo avuto il via libera a settembre dell’anno scorso. Un ritardo inammissibile come sottolineato dai consiglieri regionali, che hanno puntato il dito contro il Governo regionale e quello nazionale.
Di seguito la nota degli interventi fatti dalla società Edison
Nell’area Tremonti, estesa circa 30mila metri quadri e caratterizzata dalla presenza di circa 112mila metri cubi di rifiuti interrati, Edison opera da luglio 2021 attraverso la società TreMonti. I lavori di bonifica sono in continuità con le attività avviate da Edison nel 2016 con un ampio piano di indagini volto a completare il lavoro di analisi delle sostanze presenti in superficie e nel sottosuolo, avviato dalla precedente gestione commissariale. Il progetto operativo di bonifica, presentato nel gennaio 2018 e autorizzato con decreto ministeriale nell’agosto 2018, ha richiesto per la sua attuazione un articolato percorso di confronto tecnico e amministrativo con gli enti locali e nazionali. I lavori per risanare il territorio saranno completati in circa 4 anni. Le attività principali di bonifica consistono in scavo e smaltimento rifiuti per l’intero sito e un intervento di desorbimento termico nell’area settentrionale, preventivo alla rimozione dei rifiuti. Il desorbimento termico è una tecnologia che permette di trattare i contaminanti presenti in profondità, senza movimentazione del terreno. Avvalendosi di sonde termiche, il suolo viene riscaldato fino a temperature di 100° C, determinando la vaporizzazione delle sostanze volatili e semi-volatili presenti, che vengono captate e convogliate all’interno di impianti di trattamento.
Le attività di scavo e rimozione dei rifiuti, avviate a ottobre 2021 nella porzione meridionale del sito, consistono in una sequenza di lavorazioni quali la caratterizzazione dei materiali al fine della corretta identificazione dei rifiuti, lo scavo e il conferimento dei materiali ai punti di destino finale, in ultimo il ripristino morfologico delle aree scavate. Gli scavi sono realizzati secondo fasce lungo la direzione ortogonale del Fiume Pescara, a loro volta suddivise in “celle” di circa 500 mq, e procedono dalle aree perimetrali verso l’interno. Preventivamente al ripristino, i fondi scavo sono oggetto di collaudo in contraddittorio con Arta con l’obiettivo di verificare la decontaminazione delle aree, che viene raggiunta quando i valori dei contaminanti risultano al di sotto delle Concentrazioni soglia di contaminazione (CSC) definite per i terreni con destinazione d’uso verde pubblico/privato e residenziale o agli obiettivi sito specifici approvati, dove definiti. Arta svolge inoltre un’attività di controllo e di validazione nell’ambito del monitoraggio delle matrici ambientali attivo sul sito, che interessa periodicamente le acque di falda, l’aria ambiente e i gas interstiziali nei terreni, secondo una cadenza da settimanale a trimestrale a seconda del protocollo di riferimento.
Sulle aree 2A e 2B Edison opera dal 2019 per l’attuazione di misure di prevenzione. L’azienda ha realizzato la copertura superficiale (capping) delle zone che non erano state precedentemente messe in sicurezza dai proprietari (Solvay Specialty Polymers prima e Comune di Bussi sul Tirino dal 2018) e il ripristino dei teli posti a copertura dell’area compresa tra gli ex magazzini Iprite e la centrale termoelettrica Edison, danneggiatisi a causa di eventi atmosferici. Il capping dell’intero sito è stato ultimato nell’aprile 2021. Nell’aprile 2020 il Ministero dell’Ambiente ha chiesto a Edison di presentare un progetto operativo di bonifica per le discariche 2A e 2B e le aree limitrofe. Nella seconda metà del 2020, Edison ha perciò proceduto alla redazione di un piano di indagini suddiviso in due fasi: la fase 0 (da attuare sulle discariche 2A e 2B, l’area a nord della discarica 2A, l’area a sud della discarica 2B), da cui è scaturito il progetto operativo di bonifica di fase 0 presentato ad aprile 2021, e il piano di indagini di fase 1 (per le restanti aree: principalmente la cosiddetta “vecchia discarica”, l’area dei magazzini ex Iprite e la strada comunale Tremonti). In seguito alla sentenza del Consiglio di Stato relativa alla gara di appalto aggiudicata a Dec Deme, Edison aveva manifestato l’intenzione di realizzare quanto già progettato sulle aree 2A, 2B e limitrofe. Il Ministero però, a luglio 2021, ha chiesto a Edison di proseguire nel percorso operativo per le sole aree non incluse nel progetto di bonifica redatto dal RTI Dec Deme. A questo punto si è reso dunque necessario armonizzare i due progetti, che presentavano significative interferenze di natura tecnica e gestionale: a gennaio 2022 Edison ha trasmesso un progetto di rimozione rifiuti di fase 0 rimodulato, relativo alle aree non oggetto degli interventi del RTI Dec Deme; mentre nel mese di marzo è stato avviato il piano di indagini di fase 1, i cui risultati sono stati trasmessi da Edison agli enti a ottobre. Allo stato attuale, Edison ha ultimato le attività di campionamento propedeutiche alla realizzazione degli interventi di rimozione dei rifiuti di fase 0, sulla base delle quali elaborerà il piano scavi da condividere con Arta.
Per quanto riguarda le attività di messa in sicurezza delle acque sotterranee, a settembre 2020 è stato ripristinato e integrato l’impianto di pump & stock precedentemente installato da Solvay per l’emungimento e il trattamento delle acque di falda. Dall’avvio dell’impianto a fine dicembre 2022, sono stati complessivamente smaltiti 4.953 metri cubi di acque emunte. Inoltre, sulla base dei risultati delle campagne di monitoraggio effettuate dal 2020, Edison ha aumentato il numero dei piezometri che fanno parte della rete di estrazione delle acque e ha incrementato, da gennaio 2022, la frequenza dei monitoraggi, per esercitare un miglior controllo degli effetti indotti dalle misure di prevenzione sulla qualità delle acque sotterranee. In risposta all’ordinanza della Provincia di Pescara “Sedimenti del fiume Tirino nel tratto da monte a valle delle aree 2A 2B e limitrofe in località Bussi sul Tirino” Edison ha realizzato in agosto le attività propedeutiche agli interventi di caratterizzazione e rimozione dei sedimenti contaminati: gli interventi di sfalcio e pulizia delle sponde, i rilievi topografici delle rive e l’analisi dell’andamento del fondo del fiume, le indagini geofisiche finalizzate a individuare eventuali masse metalliche. Il 15 settembre 2022 la società ha inviato al Ministero una proposta di caratterizzazione dell’intero tratto di fiume oggetto dell’ordinanza e di rimozione in via prioritaria dei sedimenti nell’area del transetto T3 (il punto con la maggiore concentrazione di contaminanti secondo le prime analisi effettuate da Arta); sulla base dei pareri degli enti ha poi trasmesso, a gennaio di quest’anno, una revisione del percorso operativo e del piano di caratterizzazione. La Conferenza di servizi istruttoria indetta alla fine di gennaio ha stabilito che gli enti esprimano il loro parere sulla proposta Edison entro il 17 marzo prossimo.