Sala consiliare gremita ieri a Bussi per l’incontro su bonifiche e rilancio dei territori interessati dalle discariche
Sala consiliare gremita a Bussi per l’incontro ‘Bonifiche e rilancio economico, risanamento e opportunità di sviluppo’, dedicato alla bonifica dei territori interessati dalla discarica di Bussi. L’iniziativa è stata curata dal consigliere regionale PD Antonio Di Marco, vicepresidente della Commissione Ambiente e territorio del Consiglio regionale. Presenti i segretari regionale e provinciale del PD, Daniele Marinelli e Carmen Ranalli, il capogruppo provinciale PD Gianni Chiacchia, l’avvocato Matteo Di Tonno, già legale della Provincia di Pescara, il capogruppo PD in consiglio regionale Silvio Paolucci, i consiglieri Sandro Mariani, a capo della Commissione Vigilanza, e Pierpaolo Pietrucci, l’onorevole Luciano D’Alfonso.
Quanto al sito in cui è stata scoperta la maxi discarica di Bussi, il consigliere Di Marco ha chiesto il risarcimento della comunità:
“Nessuna cifra inferiore ai 3 milioni di euro della transazione con cui la Provincia di Pescara ha chiuso le ostilità con Edison e rinunciato al risarcimento del danno causato dalla presenza della discarica dei veleni a Bussi e su tutti gli altri Comuni dell’asta fluviale andrà bene per Bussi, per la bonifica e per la reindustrializzazione dei siti interessati – così il consigliere Antonio Di Marco durante l’evento a Bussi dedicato proprio alla rinascita dei territori – . Era importante fare il punto della situazione e ringrazio tutti gli intervenuti che hanno messo un proprio tassello, ma qualunque novità annunciata ora, a ‘ristoro’ tardivo e in piena campagna elettorale deve essere davvero grande sulla bonifica e sul futuro di tutto il SIN di Bussi.
Per questo è stato importante ricordare la scoperta della discarica e del soggetto inquinatore, individuato in Edison con un’ordinanza che porta la mia firma da presidente della Provincia di Pescara e ragionare intorno a quattro punti cardine che con tutta probabilità domani e nei prossimi giorni resteranno irrisolti:
1) indispensabile verificare i tempi di bonifica di Edison e capire cos’altro si può fare come Regione Abruzzo per supportare la comunità; 2) bisogna conoscere il piano di reindustrializzazione della Regione perché Bussi torni a fare economia reale e virtuosa; 3) bisogna capire con RFI perché la velocizzazione sopprime le stazioni di Bussi, Piano d’Orta, Tocco e con la Regione come Bussi potrà tornare fruibile a livello industriale per fare economia all’Abruzzo nonostante questi tagli; 4) dobbiamo rivendicare il risarcimento che Edison avrebbe dovuto riconoscere al territorio in base a un atto fatto da me come Presidente della Provincia di Pescara, a cui l’attuale presidente ha rinunciato, chiudendo con un accordo di soli 3 milioni di euro.
La transazione fatta dalla Provincia con Edison riguarda solo la Provincia di Pescara, perché vincolata alla realizzazione del liceo Marconi di Pescara, in cambio la Provincia ha rinunciato a pretendere altro da Edison e così il territorio è rimasto privo del necessario e legittimo ristoro. Non solo Bussi ne ha diritto, ma anche i Comuni dell’asta fluviale, esposti alle conseguenze della presenza della discarica devono avere un equo risarcimento. Peraltro, un privato che ritiene di dare fondi a un Ente pubblico fa una sponsorizzazione, ma la transazione in questione non è passata per un appalto pubblico come richiede la legge sulle sponsorizzazioni, che avrebbe aperto anche ad altri soggetti la possibilità di sostenere l’Ente in modo economicamente più ampio. Ora i Comuni, le forze politiche presenti nella provincia di Pescara, noi consiglieri regionali, ci muoveremo perché ciò accada attraverso atti pubblici e condivisi con la popolazione di Bussi e le altre comunità interessate, perché qualunque azione o ristoro venga annunciato nei prossimi giorni da Edison a Bussi, non sia inferiore a quei 3 milioni, altrimenti non potrà essere accolto né come liberalità, né come risarcimento. Quello che è accaduto è scandaloso e queste comunità non possono essere prese in giro”.