Il Ministero dell’Ambiente ha deciso di impugnare davanti al Consiglio di Stato la sentenza del Tar Abruzzo che lo scorso 3 dicembre aveva annullato per illegittimità l’annullamento di ufficio con cui lo stesso Ministero aveva azzerato la gara d’appalto, da lui stesso aggiudicata anni prima, sull’area delle discariche abusive a nord dello stabilimento di Bussi.
Il presidente della giunta regionale, Marco Marsilio, nonostante la sentenza favorevole del Tar, nei giorni scorsi, aveva scritto al Ministro Sergio Costa chiedendo un confronto urgente poiché “ogni decisione di proseguire lo scontro istituzionale in sede giudiziaria, di fatto, avrebbe pregiudicato la condizione ambientale del sito e avrebbe mantenuto i cittadini abruzzesi in una perdurante situazione di rischio sanitario”.
“Il Ministero dovrebbe avere a cuore le esigenze di tutela ambientale invece, nostro malgrado, continua lo scontro in sede giudiziaria mentre l’avvio delle attività di bonifica programmate, diventa ormai improcrastinabile per il risanamento ambientale del sito di Bussi, accertata la contaminazione che continua a produrre effetti dannosi per l’ambiente e per la salute dei cittadini”. Così l’assessore Nicola Campitelli con delega al Territorio, ha commentato la decisione del ministero dell’Ambiente di impugnare la sentenza del Tar Abruzzo davanti al Consiglio di Stato per la vicenda legata alle discariche di Bussi sul Tirino.
“Marsilio – ha aggiunto l’assessore Campitelli – faceva notare la necessità di aprire con urgenza un canale di interlocuzione politica, in base ai principi fissati dall’articolo 114 della Costituzione e al principio di leale collaborazione, per un confronto istituzionale e politico, ampio e collaborativo, anziché proseguire lo scontro nelle aule di giustizia. Così non è stato e, dopo la sentenza del Tar di Pescara, ieri è stato notificato il ricorso al Consiglio di Stato da parte del Ministero. Ogni decisione di proseguire il contrasto tra Stato ed autonomie regionali in sede giurisdizionale non solo si pone in contrasto con l’iter amministrativo sin qui svolto per l’intervento di bonifica ma risulta rischiosa sul piano delle conseguenze dannose che ne potrebbero derivare”.
La sentenza n. 347/2020 del Tar Abruzzo, Sezione di Pescara, aveva accolto i ricorsi proposti dall’impresa aggiudicataria, dal Comune di Bussi e dalla Regione contro il decreto del Ministero dell’’Ambiente n. 72 del 17.06.2020 recante l’annullamento d’ufficio, ed in via di autotutela, del provvedimento di aggiudicazione definitiva e degli atti di gara, compreso il bando del 18 dicembre 2015 sulla “Progettazione esecutiva ed esecuzione dei lavori per l’intervento di bonifica delle “aree esterne Solvay” di Bussi sul Tirino.