“Noi ci poniamo una domanda: ma il Partito Democratico lavora per la Val Pescara, la bonifica o
lavora per la Edison?”. Così il segretario nazionale di Rifondazione Comunista Maurizio Acerbo che questa mattina a Pescara, nel corso di una conferenza stampa insieme al sindaco di Bussi sul Tirino Salvatore Lagatta, ha parlato della questione riguardante la bonifica del sito di Bussi, alla
luce del pronunciamento della Corte di Cassazione.
“La nostra posizione – ha aggiunto Acerbo – è stata sempre la stessa: ricordo che fu il sottoscritto a portare la Commissione Ambiente della Camera a Bussi per dichiarare quello di Bussi sito di
bonifica nazionale. Fummo noi a chiedere alla Regione Abruzzo i verbali della Conferenza dei Servizi e noi a condurre, insieme al sindaco Lagatta, ai Movimenti e ai cittadini, le battaglie per la bonifica. E quello che ci sembra accade oggi è che pare ci sia qualcuno che vuole tutelare gli interessi della Edison che deve pagare la bonifica perché ‘chi inquina paga’. Ora, noi vogliamo la bonifica integrale e invece cosa è accaduto? Quando il progetto di bonifica era arrivato alla conclusione e si doveva partire, il Governo, con un sottosegretario Pd e un ministro Cinquestelle, forse mal consigliati da Dirigenti, hanno annullato tutto, facendo perdere anni e oggi sono stati sconfessati dalla Giustizia Amministrativa che dice che si può partire e il Pd cosa fa? Una conferenza stampa per fare il sindacato della Edison. Questa cosa ci preoccupa molto, anche perché continuiamo a ripetere che, se si fa la bonifica, è merito del lavoro fatto dal sindaco di Bussi – conclude Acerbo – Salvatore Lagatta e dal Forum del Movimento per l’Acqua. Il Pd cerchi di aiutare, anziché boicottare, e la Edison, come si è visto, i soldi per fare e pagare la bonifica li ha. Allora si
faccia la bonifica integrale perché è un diritto della nostra gente che è stata avvelenata per anni”.
“Il Comune di Bussi negli ultimi dieci anni ha lottato affinché si arrivasse alla bonifica della Tremonti e delle discariche 2A e 2B. Per la Tremonti il percorso di bonifica era stato definito nel 30 novembre 2016, sono passati cinque anni e ieri abbiamo sentito dal Pd e dal consigliere regionale Blasioli che fra quattro anni finirà la bonifica. Saranno passati dieci anni e Blasioli, che non mi sembra abbia fatto qualcosa per la Tremonti, oggi dice cose che ci preoccupano”.
Sono le parole del sindaco di Bussi sul Tirino Salvatore Lagatta il quale, ha spiegato la posizione dell’Amministrazione alla luce della sentenza della Corte di Cassazione che ha indicato in Edison il responsabile dell’inquinamento delle discariche 2A e 2B.
“Su 2A e 2B dopo le lotte dei cittadini siamo riusciti, nel 2018, a far approvare il progetto, metterlo a gara con aggiudicazione definitiva alla Dec Dem, poi c’è stato l’annullamento della gara del Ministero e si sono schierati contro Ministero, Comune, Regione, Arta e i Movimenti, mentre si è schierato a favore il Pd. Risultato – ha proseguito il sindaco – si è bloccato per tre anni l’iter e oggi, dopo le sentenze di Tar, Consiglio di Stato e Cassazione, si è chiarito che la gara era valida. Se si fosse iniziato a maggio 2018, oggi i terreni sarebbero liberi e puliti, invece riparte tutto. C’è un cronoprogramma del Ministero delle Infrastrutture che prevede inizio iter per la bonifica di 2A e 2B il 31 ottobre 2021, fine 21 luglio 2024. E oggi qualcuno dice che il progetto non verrà approvato e noi crediamo che sia qualcosa di grave, vergognoso e pericoloso. Prima ancora che si riunisca la Conferenza dei servizi che deve valutare il progetto, che deve poi essere validato, il Pd dice che non verrà approvato, mentre la Dec Dem, che ha presentato il progetto, si è detta disponibile ad accettare tutte le integrazioni chieste dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici. C’è da essere preoccupati – conclude Lagatta – ma noi vigileremo. I cittadini, i comitati e il territorio abruzzese non aspettano altro che venga bonificato quel sito”.
“Le dichiarazioni del capogruppo Guerino Testa sono lesive dell’onorabilità del Partito Democratico nella sua interezza, oltre dei consiglieri che hanno presentato anche ieri in conferenza stampa il proprio punto di vista, che va nell’esclusivo interesse della Regione Abruzzo e del percorso di bonifica delle aree 2A e 2B del Comune di Bussi sul Tirino. Ci tuteleremo per vie legali”: lo dichiara Michele Fina, segretario del Partito Democratico abruzzese. Fina sottolinea che “il lavoro egregio svolto dalla Commissione d’inchiesta presieduta da Antonio Blasioli è corposo, di dettaglio, e la posizione che ne è seguita, di cui si è dato conto attraverso le conferenze stampa del 12 luglio e del 15 novembre, ha sempre chiesto a gran voce e senza alcun dubbio che della bonifica si occupasse il soggetto inquinatore, riconosciuto dalla Cassazione nella Edison. Essere accomunati alle lobby è ingiurioso e grave come è grave è la non conoscenza di questa materia da parte di Testa: Edison, infatti, aveva presentato un progetto di bonifica di queste aree visibile a tutti sul sito del Ministero della Transizione ecologica, fermato da una precisa scelta della Regione Abruzzo, del Comune di Bussi sul Tirino e dell’Arta, di ricorrere prima al Tar e poi al Consiglio di Stato contro la revoca in autotutela dell’aggiudicazione a Dec Deme. Che a parlare di lobby sia il capogruppo Testa – che negli anni in cui ha presieduto la Provincia non ha emesso alcuna ordinanza con la polizia provinciale per l’individuazione del soggetto inquinatore di queste aree all’interno del Sin – ci lascia ancora di più sgomenti”.
“Prendo atto dell’interpretazione estensiva e soggettiva del segretario regionale del partito democratico circa il mio comunicato stampa, diramato nella giornata di ieri, in cui ho ribadito alcuni step dell’annosa vicenda relativa al Sin di Bussi, compresi i colpevoli ritardi del Ministero competente. Il segretario regionale del PD ha mancato di precisare il presunto reato che avrei commesso. Attendo la notifica della querela. Per intanto, evidenzio come ‘lobby’ non sia una parolaccia, né una deminutio dell’onorabilità, tanto più che non ci offendemmo quando il consigliere regionale Silvio Paolucci usò la medesima espressione – in un sua nota stampa del 16 maggio 2020 – per attaccare il governo regionale, di cui faccio parte. Seguiremo anche noi il consiglio di Fina”. Questo il commento di Guerino Testa alle dichiarazioni di Fina.