Saranno il questore e il prefetto di L’Aquila a decidere se adottare o meno misure di tutela e sicurezza nei confronti dell’assessore regionale alla sanità Silvio Paolucci.
All’ Assessore regionale ieri mattina è stata fatta recapitare – a palazzo Silone, sede della giunta regionale – una busta contenente un proiettile di grosso calibro e una lettera. Lettera, ritenuta dagli investigatori “confusa, a tratti farneticante” su tematiche sanitarie, trovata tra la corrispondenza giornaliera da una collaborazione dell’ex segretario regionale del Pd nella segreteria della Giunta. Un pronunciamento sulla scorta è atteso la prossima settimana. Per ora nessun atto è stato adottato anche perché si attendono i primi riscontri delle indagini condotte dalla Digos della questura di L’Aquila diretta dal vice questore Antonio Bonelli e coordinate dalla procura della repubblica del capoluogo dal procuratore capo, Michele Renzo. In tal senso, lunedì prossimo è previsto un summit in procura tra i vertici della Digos e lo stesso procuratore per approfondire la strategia di indagine: potrebbe anche essere chiesta una collaborazione con le altre questure provinciali abruzzesi visto che l’assessore, che ieri ha ricevuto molti attestati di solidarietà, vive in provincia di Chieti ma lavora in tutte e quattro le province. Tra gli elementi al vaglio anche un post minatorio su Fb lasciato sotto l’articolo di un sito internet regionale che lo stesso Paolucci ieri, quando è stato ascoltato, ha segnalato alla digos. Nel messaggio un certo “Tiziao Caiao”, che al momento non risulta più rintracciabile sui social, ha scritto: “Ovvio che se vuoi e quando vuoi sono onorato di accompagnarti nei migliori ospedali a scoprire i migliori servizi che in Abruzzo questa gente dice di metterci a disposizione… ovvio, fa sapere che ti attrezzo un bel giro a vedere se la pallottola la merita in busta o direttamente in fronte. Poi la risposta te la dai tu, figurati se mi sogno di dire la mia in questa sede…solidarietà con chi sta male, non con questi buffoni”. Comunque, inquirenti e investigatori non stanno tralasciando nessuna pista quindi non sottovalutando il grave fatto su un comparto che costituisce l’80 per cento del bilancio regionale e che è quindi caratterizzato da importanti interessi, a partire da quelli degli imprenditori privati. Un settore segnato da polemiche fin dall’insediamento del giovane assessore chiamato a fare tagli profondi, vedi centri nascita e chiusure e riconversioni di ospedali minori, per riportare la sanità al pareggio di bilancio ed uscire dal commissariamento da parte del governo in cui l’Abruzzo era caduto nel 2008.