Caccia ai cervi in Abruzzo: dopo la sospensiva il dibattito continua

Il giorno dopo il pronunciamento del Consiglio di Stato, che ha concesso la sospensiva all’abbattimento selettivo di 469 cervi in Abruzzo, il dibattito continua

Ai respiri di sollievo della associazioni ricorrenti, che plaudono alla sospensiva concessa dal Consiglio di Stato in merito all’abbattimento selettivo di 469 cervi, fa eco la dichiarazione dell’assessore regionale Emanuele Imprudente, secondo il quale la concessione della sospensiva non invalida affatto la delibera della Regione Abruzzo.

“La sospensiva decretata dal Consiglio di Stato sul contenimento faunistico del cervo – ha detto Imprudente – non invalida il portato della delibera regionale, né contesta la correttezza del procedimento amministrativo intrapreso da parte della Regione Abruzzo, ma adotta tale decisione sulla base di un generale principio precauzionale”.

Anche per il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio la sospensiva non pregiudica l’operato della Giunta:

“Attenderemo serenamente la data dell’udienza, ma sono convinto della bontà della delibera”.

Il vicepresidente della giunta regionale dell’Abruzzo con delega all’Agricoltura, alla Caccia e alla Pesca, Emanuele Imprudente, ha commentato così l’ordinanza del Consiglio di Stato che sospende gli effetti della delibera regionale sull’abbattimento selettivo di 496 cervi per la sicurezza degli automobilisti e i danni a colture e allevamenti.

“È importante – ha aggiunto – che il Consiglio di Stato abbia fissato a stretto giro la data dell’udienza, il 7 novembre, ed attendiamo fiduciosi l’esito, consapevoli che sinora si è alimentata un’interpretazione ideologica del provvedimento e che non abbiamo commesso alcuna forzatura nel prevedere, come in tutte le altre regioni italiane in cui si pratica da decenni la selezione del cervo, una gestione faunistica improntata a metodi scientifici di una specie cacciabile per legge, assolutamente non in via di estinzione e al di fuori di qualsiasi area protetta o parco nazionale. L’equilibrio eco sistemico, la pubblica incolumità e la salvaguardia delle attività agricole sono le motivazioni della nostra azione amministrativa”.

Di tutt’altro avviso ovviamente le associazioni ambientaliste che si sono rivolte al Consiglio di Stato impugnando la decisione del Tar Abruzzo che solo pochi giorni fa aveva dato il via libera alla caccia selettiva.

Va detto che le associazioni ambientaliste non sono le uniche ad essersi schierate contro: oltre ai verdi e alla sinistra, alla scrittrice Donatella Di Pietrantonio, al regista Riccardo Milani, al frontman della Pfm Franz Di Cioccio, si è fatto notare anche il deputato di Forza Italia Nazario Pagano. L’abbattimento selettivo di circa 500 cervi da più parti è stato percepito come azione in palese contrasto con la politica di tutela ambientale che dovrebbe caratterizzare la regione verde d’Europa, ma anche come attacco diretto ad una delle immagini simbolo dell’Abruzzo.

Inoltre, tra gli argomenti a supporto dello stop alla caccia ci sono anche quelli portati dal Touring Club, secondo il quale i cervi non sono responsabili di “centinaia di incidenti automobilistici”

“Il dato, di fonte non dichiarata – aveva scritto il Touring Club – sorprende per l’entità che non trova riscontro in quelli Istat rilevati a livello nazionale a partire dal 2020. Infatti l’Istat rileva in tutta Italia, 262 incidenti nel 2020, 477 nel 2021, 493 nel 2022, 503 nel 2023 per un totale nel periodo di1735 incidenti stradali causati da, si badi bene, non da una sola specie selvatica ma genericamente ‘animali domestici o selvatici urtati o evitati‘.

D’altra parte le tabelle Istat ci dicono anche che l’incidentalità causata dagli animali domestici o selvatici rappresentano soltanto lo 0,2% di tutte le cause: ovvero il valore percentuale più basso, per di più costante nel tempo.

Certo anche un solo incidente sarebbe rilevante, ma una percentuale così bassa non giustifica certo l’allarme sicurezza che è stato lanciato per motivare il massiccio abbattimento, anziché impegnarsi nel prendere altre misure che possano conciliare la sicurezza della circolazione stradale con la salvaguardia del pregiato patrimonio faunistico costato ingenti somme pubbliche per essere costituito”.

Marina Moretti: