La CGIL Abruzzo e Molise sollecita la Regione ad attivare sistemi di monitoraggio e interventi utili a contrastare il grande caldo nei luoghi di lavoro
Anche a livello nazionale, in questi giorni di grande caldo, si sta parlando molto di come tutelare i lavoratori più esposti. Il fenomeno infatti investe soprattutto coloro che operano in condizioni climatiche critiche, oltre che tutta la cittadinanza. La CGIL ritiene che occorra pianificare anche interventi regionali di prospettiva, non più basati su piani straordinari ed eccezionali, ma urgenti e strutturali per il futuro.
“Da alcune settimane assistiamo a picchi di calore preoccupanti e pericolosi per la salute delle persone e dell’ambiente. Tali fattori dipendono certamente dai cambiamenti climatici, ormai evidenti e non più declinabili a semplici fenomeni di stagione, come ancora alcuni tendono a riferire. Il negazionismo viene contraddetto ogni giorno da eventi come grandinate, tempeste tropicali, scioglimento dei ghiacciai e temperature mai registrate prima. Una costante che incide anche sulla vita delle persone e dei lavoratori. Come organizzazione sindacale siamo intervenuti più volte per richiamare l’attenzione sull’urgenza di porre al centro delle politiche dei Governi la necessità di cambiare radicalmente il modo di concepire il futuro e lo sviluppo dei Paesi basandosi sulla sostenibilità ambientale. Il caldo anomalo delle ultime settimane ha posto un tema ulteriore, quello della salute e della sicurezza dei lavoratori, spesso impegnati in ambienti di lavoro senza sistemi di climatizzazione o direttamente esposti al sole, come avviene nei campi agricoli o nell’edilizia. Anche nella nostra Regione si sono verificati casi di malesseri sul lavoro. Temperature ben oltre i 35 gradi comportano rischi per la salute molto forte, occorre quindi intervenire per sospendere le attività e trovare sistemi a tutela delle maestranze. Da tali considerazioni è partita la richiesta di incontro indirizzata al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, appuntamento che si è svolto ieri a Roma. Per la prima volta l’emergenza climatica e le conseguenze derivanti sono state prese debitamente in considerazione. A conclusione del confronto, il Ministero si è impegnato sul fronte della richiesta di cassa integrazione in presenza di alte temperature, predisponendo quotidianamente bollettini meteo per INPS e Aziende. In aggiunta, lo stesso Ministero valuterà un intervento legislativo che definisca la non incidenza dei periodi di nuova cassa, sui limiti della durata massima della CIGO anche per gli edili, come invece oggi avviene, così come l’utilizzo della CISOA ad ore come per la CIGO. Un altro tema ha riguardato la necessità che il Ministero definisca per il tramite dell’ANCI, i vincoli dei contratti di servizio che, sostanzialmente rendono complicata la riorganizzazione del lavoro. In ogni caso abbiamo chiesto che gli interventi siano efficaci e immediatamente operativi, così come, al verificarsi dell’evento, deve essere vincolante l’interruzione delle attività quando non ci sono le condizioni di sicurezza. Come è noto, già dal lontano 2017 ricorrono casistiche che contemplano interventi INPS per i periodi di sospensione”.
Al tavolo ministeriale i sindacatii hanno posto anche altre questioni, come il tema dei rider e quello del lavoro che si svolge sulle piattaforme e sui mezzi di trasporto, così come la necessità di una adeguata sorveglianza sanitaria e del monitoraggio in ogni altro luogo soggetto ad esposizione per i lavoratori, nel rispetto del Testo unico su salute e sicurezza. Il prossimo 24 luglio si svolgerà un ulteriore incontro in cui probabilmente verranno esplicitate concretamente le misure urgenti e le soluzioni operative.