Calenda a Teramo plaude al “Modello D’Amico” e lancia Gentiloni premier

Il Leader di Azione Carlo Calenda alla Festa provinciale del partito a Teramo, intervistato dal Direttore de “Il Centro” Luca Telese, parla di politica a 360 gradi, dall’alleanza in Abruzzo con Luciano D’Amico alle prospettive di dialogo con il centrosinistra.

Seguendo quanto di buono, al di là della sconfitta, ha prodotto l’alleanza con tutto lo schieramento di centrosinistra, alle ultime Regionali, nella scelta del candidato Luciano D’Amico (presente in sala), Carlo Calenda, alla Convention Provinciale di Azione a Teramo, insieme al coordinatore regionale, L’On. Giulio Sottanelli e al segretario provinciale Alessio D’Egidio, apre al campo largo, ma ponendo condizioni e convergenza sul potenziale antagonista della Meloni, nella figura di Paolo Gentiloni. L’Ex Commissario Europeo, secondo Calenda, è l’uomo giusto sul quale si può aprire un dialogo serio con tutte le anime del centrosinistra, dal Pd, ad Avs, fino al M5S.

” D’Amico è stato il migliore candidato alle scorse regionali- questo è quanto riporta stamani su Il Centro il collega Gennaro Della Monica, riprendendo le dichiarazioni di Calenda – e per questo gli elettori non lo hanno votato, hanno preferito uno che sta a Roma il cui ultimo atto è stato distribuire un po’ di soldi ai consiglieri regionali per darli alle associazioni e
prendere voti – e su Gentiloni – uno come lui lo sosterrei da domani mattina. Certo che sono disposto a dialogare con la Schlein, con Alleanza Verdi Sinistra e anche con Conte – ha poi spiegato il leader di Azione – ma bisogna trovare un punto di caduta. Abbiamo trovato il punto di caduta togliendo dalla discussione la parte relativa al green, sulla quale non siamo d’accordo. Bisogna ritrovarsi sull’agenda politica, che al momento non è ancora totalmente delineata. Di sicuro, comunque, sono molto più vistose e insanabili le divergenze con il centrodestra. “

Calenda, su questo aspetto, si è scagliato, senza mezzi termini, sul Governo Meloni: dal teatrino sul Ministero della Cultura, alla vicenda del Cpr in Albania, passando a provvedimenti sui Diritti Civili, parla di politica dello spot in mano a “scappati di casa”.

 

Luca Pompei: