Da sei mesi Campo di Giove non ha un proprio medico di base. Di “situazione inaccettabile” parlano il consigliere regionale del Pd Pierpaolo Pietrucci e il consigliere comunale di Campo di Giove Liborio D’Amore.
“Era fine marzo e con un intervento sulla stampa, segnalavamo su sollecitazione di tanti cittadini, un problema concreto ed emblematico al tempo stesso per chi vive nei paesi montani – si legge nella nota -. Sono passati sei mesi e Campo di Giove non ha ancora un proprio medico di base, dopo che il precedente ha rinunciato all’incarico nel mese di marzo e la sostituta – che avrebbe dovuto tamponare l’assenza almeno fino a dicembre – ha rescisso il contratto a fine settembre lasciando senza assistenza primaria un territorio complicato come può esserlo solo quello delle aree interne. Si è ventilata la possibilità di un sostituto che però garantirebbe la presenza solo per due ore settimanali: una follia. Quella di Campo di Giove, infatti, è una realtà dove la popolazione è scarsa e le distanze tra i luoghi risultano disagevoli, dove non c’è nessun punto di primo intervento né ci sono infrastrutture che consentono di viaggiare velocemente e in sicurezza verso paesi
limitrofi dove è presente il medico di famiglia. Scopriamo tra l’altro che persino a Cansano, il Comune peligno a 5 chilometri da Campo di Giove, la dottoressa che sta usufruendo dell’astensione da maternità avrà un sostituto che garantirà la presenza solo una volta a settimana”.
“La Regione – prosegue la nota -, che ha tra i suoi poteri anche quello di adottare procedure tese allo snellimento burocratico e all’abbreviazione dei tempi necessari al conferimento degli incarichi, deve anche riuscire a garantire la permanenza dei medici contrattualizzati, assicurando retribuzioni dignitose e adeguate a compensare i disagi di chi opera nelle aree interne, soprattutto a chi
garantisce un servizio primario e indispensabile come le cure e l’assistenza sanitaria. Solo assicurando servizi essenziali, si evita lo spopolamento e si garantisce il futuro dei nostri piccoli centri montani”.