Carabinieri Penne, in trasferta da Napoli per truffare gli anziani

I Carabinieri della Compagnia di Penne, hanno deferito alla competente Autorità Giudiziaria due giovani napoletani di 24 e 18 anni

Nelle prime ore del pomeriggio del 04 settembre giungeva alla centrale operativa della Compagnia Carabinieri una telefonata da parte di un’anziana signora, residente nel capoluogo vestino poco prima contattata da un sedicente carabiniere che, dopo aver comunicato un fantomatico incidente in cui era rimasto coinvolto un familiare, chiedeva il pagamento di una cospicua somma in denaro. Il motivo era sempre il solito: evitare che la figlia potesse essere arrestata per il grave incidente causato e sanare l’architettato danno causato solamente grazie ai contanti posseduti in casa che, da lì a breve, sarebbero stati ritirati da un presunto collega presso l’abitazione dell’ignara signora.

La donna, che insospettita segnalava il tentativo di truffa, permetteva il tempestivo intervento della pattuglia; i malviventi, quindi non portavano a termine il loro intento criminoso, quasi certamente per la presenza, sotto l’abitazione presa di mira, dei militari prontamente accorsi. Dopo circa un’ora, il copione si ripeteva: un’altra anziana residente nel centro di Penne veniva,  suo malgrado, presa di mira. Identica immaginaria ipotesi del sinistro grave causato da uno dei figli e necessità immediata di reperire la maggiore somma di denaro contante disponibile per evitare l’arresto ed il carcere. Stavolta la vittima cadeva nel tranello e consegnava al giovane, presentatosi sulla soglia dell’abitazione della donna con giacca e pantaloni neri e camicia bianca, la somma di 2000 euro.

Il primo tentativo già verificatosi proco prima e la massima attenzione rivolta verso questo odioso reato dai militari dell’Arma, consentiva in brevissimo tempo di individuare l’auto con cui i truffatori avevano appena perpetrato il reato; l’analisi delle telecamere del circuito cittadino e la preziosa collaborazione della Polizia locale del Comune di Penne, forniva immediato riscontro e dava ai militari la possibilità di mettersi subito alla ricerca dell’auto con a bordo i due giovani truffatori.

Le complesse indagini promosse, grazie alla sinergia tra i reparti dell’Arma dislocati sul territorio, consentiva di bloccare i malviventi nell’aquilano, esattamente nel comune di Morino, dove una pattuglia del locale Comando Stazione Carabinieri, interveniva prontamente su indicazione dei militari dell’Aliquota operativa della Compagnia Carabinieri di Penne e procedeva al controllo dell’auto su cui viaggiavano i due giovani napoletani. Gli approfonditi controlli sui giovani fermati e sul mezzo, effettuati congiuntamente dai militari delle Compagnie Carabinieri di Penne e di Tagliacozzo non lasciava adito a dubbi: all’interno dell’auto, occultati dentro una plafoniera dell’abitacolo, veniva rinvenuta la somma in contanti precedentemente rubata alla signora, nonché il vestito utilizzato dal malvivente per inscenare la truffa e farsi consegnare il denaro. Altri accertamenti esperiti fornivano ulteriori riscontri in ordine all’evidente colpevolezza dei due giovani.

La somma di denaro, sequestrata dai militari, verrà successivamente riconsegnata alla signora che era stata circuita dai truffatori. Mentre proseguono le indagini per verificare se ci possa essere connessione tra la truffa scoperta e quella tentata poco prima e per delineare tutti gli aspetti di quella che si muove come una vera e propria organizzazione criminale dedita a questo genere di reati, si raccomanda di essere sempre diffidenti e dubbiosi davanti a richieste del genere. E’ importante chiamare subito, tramite il ”112” i Carabinieri del comando più vicino, qualora giungano richieste del genere e non consegnare mai denaro o altri oggetti preziosi a questi soggetti senza scrupoli che, approfittando della buona fede, intervengono sulla sfera emozionale dei nostri anziani, inducendoli in errore e causando loro, oltre ad un danno economico, anche spiacevoli ed evidenti conseguenze che compromettono la loro serenità.

 

Fabio Lussoso: