Resta altissima la tensione nelle case circondariali abruzzesi dove in due settimane sono stati aggrediti tre poliziotti
Il lunedì dopo Pasqua, un agente scelto è stato colpito con uno schiaffo al volto da un detenuto, il motivo: per avergli negato l’autorizzazione a recarsi in un altro piano, dove lo stesso detenuto aveva il divieto d’incontro. Come se non bastasse due giorni fa, un tentativo di evasione, detenuto inviato presso il nosocomio pescarese per una visita specialistica programmata, lo stesso, dopo aver terminato la visita e mentre veniva riportato sul mezzo
della polizia penitenziaria ha dato una gomitata al poliziotto di scorta dandosi alla fuga ammanettato, è stato ripreso immediatamente grazie alla prontezza della stessa polizia penitenziaria. Ieri una violentissima aggressione è stata subita da due poliziotti in servizio presso il penitenziario Pescarese; un detenuto, ha reagito in maniera violenta ad una notifica di un rapporto disciplinare, lo stesso, si è scagliato contro i due poliziotti presenti pronunciando parole incomprensibili e li ha colpiti con uno sgabello. Il primo poliziotto, è un Sovrintendente Capo con 40 anni di servizio che ha riportato ferite alla testa, il secondo poliziotto è un Assistente Capo Coordinatore che ha riportato una frattura di due dita della mano dx con prognosi di gg 20 . Nel penitenziario Pescarese, si vive in un clima di anarchia e ingovernabilità, dove molti detenuti sono riluttanti alle regole e difficilmente gestibili; in tutto questo la Polizia Penitenziaria, non è dotata dei mezzi idonei (inoffensivi) che permettano la salvaguardia e la sicurezza tanto del carcere che della propria incolumità.
Attualmente nelle carceri abruzzesi sono rinchiusi oltre 1.800 detenuti, e continua inesorabilmente a salire il numero di eventi critici tra le sbarre. Ultimi gravi episodi quelli avvenuti all’interno della struttura detentiva di San Donato a Pescara, come denuncia il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE per voce di Donato Capece, segretario generale del Sindacato:
“Ennesima giornata di criticità nella Casa circondariale di Pescara, dove un detenuto ha dato improvvisamente in escandescenza ed ha aggredito due poliziotti con uno sgabello di legno, tanto che uno ha subìto la frattura di alcune dita. Ogni giorno nelle carceri abruzzesi succede qualcosa ed è quasi diventato ordinario denunciare quel che accade tra le sbarre”, denuncia Capece.
Il segretario generale del Sindacato ricorda che “il SAPPE denuncia da tempo che le carceri sono diventate un colabrodo per le precise responsabilità di ha creduto che allargare a dismisura le maglie del trattamento a discapito della sicurezza interna ed in danno delle donne e degli uomini della Polizia Penitenziaria. Sono decenni che chiediamo l’espulsione dei detenuti stranieri, un terzo degli attuali presenti in Italia, per fare scontare loro, nelle loro carceri, le pene come anche prevedere la riapertura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari dove mettere i detenuti con problemi psichiatrici, sempre più numerosi, oggi presenti nel circuito detentivo ordinario”.