A distanza di 22 anni dal rinnovamento dell’ordinamento penitenziario, che prevedeva “di potersi igienicamente ristorare”, nel carcere di Sulmona manca ancora l’acqua calda nelle celle. La denuncia della Uilpa penitenziaria “nonostante un nuovo padiglione pronto per esser aperto”. E poi le emergenze legate alla sicurezza e al lavoro degli agenti
“Correva l’anno 2000 quando, varato l’innovato regolamento di esecuzione dell’ordinamento penitenziario, veniva concesso ai detenuti di potersi igienicamente ristorare e per di più con acqua calda prontamente disponibile, senza distogliere l’agente di turno da altre e più importanti incombenze. A distanza di 22 anni a Sulmona tutto questo, al netto del nuovo padiglione pronto per essere aperto, non ancora viene concesso di avere e con tutti i risvolti negativi che ne conseguono. È giunta l’ora di porvi rimedio”.
Lo scrive in una nota Mauro Nardella, segretario generale territoriale Uilpa polizia penitenziaria.
“L’occasione può essere data proprio dalla prossima apertura del nuovo padiglione – aggiunge – giacché potrebbe essere offerta la possibilità, riempiendolo attingendo dai non più ‘regolamentari” reparti, di intervenire con le opportune e adeguate modifiche. L’eventuale restauro che andrebbe effettuato chiudendo temporaneamente i padiglioni coinvolti, potrebbe essere accompagnato magari dall’elettrificazione dei cancelli consentendo così agli agenti di prestarsi solo alla garanzia della sicurezza del carcere e all’opera trattamentale. Mi auguro che il capo del Dap Petralia raccolga questo
invito e che dia una risposta al sogno dei poliziotti penitenziari sulmonesi, stanchi da tanto tempo oramai di essere sottoposti a turni massacranti nelle sezioni detentive”.