Tra carenze croniche e disagi ormai storici gli agenti di Polizia Penitenziaria del carcere di Sulmona fanno salire i toni della protesta: “In assenza di urgentissimi provvedimenti straordinari a tutela del personale coinvolgeremo i sindacali nazionali”.
“Le segreterie locali del personale di Polizia Penitenziaria recepiscono e fanno loro il documento sindacale prodotto dalle segreterie nazionali che denuncia un’inaccettabile inerzia del Ministero della Giustizia e del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria rispetto alla gravissima emergenza penitenziaria che sta seriamente compromettendo l’ordine e la sicurezza degli istituti di pena a discapito dell’incolumità fisica e psicologica del personale di Polizia Penitenziaria”.
Lo comunicano Enzo Guglielmi (Sappe), Leombruni Oreste (Osapp), Mauro Nardella (UIL Pa Pp), Gionni Biondi (Sinappe), Pasquale Previtali (Uspp), Marco Breda (Cisl Fns), Davide Tabolitzki (Cgil Fp).
“Le condizioni di estremo disagio risentite dai colleghi, la carenza degli organici a Sulmona che sarà aggravata dall’ormai imminente apertura del nuovo padiglione in grado di ospitare
altri 200 detenuti ad alta sicurezza e la conseguente compressione delle relazioni sindacali, inducono queste rappresentative sindacali anche a livello locale non solo ad indire , lo stato di agitazione del personale e l’interruzione di tutte le trattative con la direzione dell’istituto penitenziario peligno, ma anche e soprattutto a rilanciare il grido d’allarme che da anni oramai stanno evocando. In assenza di urgentissimi provvedimenti straordinari a tutela del personale, – concludono i sindacalisti – la manifestazione culminerà con una manifestazione nazionale di protesta alla quale parteciperà anche la rappresentativa locale di Sulmona”.