Casa studente L’Aquila e Campo Memoria, Adsu e Comune accelerano

Adsu e Comune dell’Aquila spingono il piede sull’acceleratore per veder concretizzato il progetto della nuova casa dello studente e del Campo della Memoria

 

Il Comune e l’Adsu accelerano per quel che riguarda la nuova Casa dello Studente in Viale Duca degli Abruzzi e il Campo della Memoria a via XX settembre dove sorgeva la vecchia casa dello studente, simbolo della tragedia del sisma.

L’amministrazione comunale e l’Azienda per il diritto agli studi universitari hanno dato mandato all’agenzia del territorio di fare una stima del valore degli immobili in questione.

La ex scuola media Carducci sul viale non sarà più scuola nelle intenzioni del Comune perché non ha più gli standard previsti, stessa sorte della ex De Amicis in centro. Sarà però una buonanotte residenza universitaria, una Casa dello Studente.

Su via XX settembre è altrettanto certo che non ci sarà più una struttura per la residenzialità degli studenti ma una sorta di memoriale per le vittime del sisma. A tel proposito a suo tempo fu lanciato un concorso di idee e c’è già il progetto vincitore che si ispira al memoriale per le vittime dell’olocausto a Berlino ideato da 4 ingegneri laureandi e che si chiama “La duttilità e la memoria”.

La delibera comunale che spiega questa operazione, in realtà, è di qualche mese fa e si evince già da lì la volontà di permutare le due aree. Il Comune cede l’area dell’ex Carducci, l’Adsu quella di via XX settembre.

Con Antonio Pensa, vice presidente dell’Adsu, abbiamo provato ad indicare delle tempistiche ma al momento, tra Covid e burocrazia, è impossibile darne.

Di certo da parte dell’Adsu, del cda e di tutta la parte amministrativa e gestionale con direttore e tecnici, c’è la volontà di rendere il percorso più fluido e veloce possibile, assicura Pensa, anche perché c’è la necessità reale di avere una nuova struttura residenziale.

L’Adsu, tra l’altro, è stata virtuosa e coraggiosa nel riaprire i suoi servizi. Attualmente l’unico spazio per dormire è la Campomizzi, per questo si spinge molto verso la nuova struttura al viale.

Anche nella Campomizzi le esigenze Covid hanno spinto a ridurre i posti letto trasformando doppie e triple in singole.

Qualche studente già c’è ma i primi mesi di ripresa dell’attività accademica, per il vice presidente, saranno fondamentali per creare un modello di analisi e capire i numeri, si cercherà così di adeguarsi e provare ad offrire sempre servizi in più mantendendo la sicurezza.

Non è una situazione semplice ma è costante il dialogo con Comune e Università su tutti i fronti.

Daniela Rosone: