Casalbordino, tragedia Sabino Esplodenti: le ipotesi di reato

Omicidio colposo plurimo e disastro colposo sono le ipotesi di reato al centro dell’inchiesta aperta per la morte dei tre operai, deceduti nell’esplosione avvenuta alla Sabino Esplodenti di Casalbordino. Rientrate in casa le famiglie evacuate

LE IPOTESI DI REATO
Le indagini avviate dalla Procura del Tribunale di Vasto per le ipotesi di reato di omicidio colposo plurimo e disastro colposo sono al momento a carico di ignoti, nel fascicolo al centro dell’inchiesta aperta per la morte dei tre dipendenti della Sabino Esplodenti di contrada Termini a Casalbordino, deceduti nell’incidente avvenuto ieri, mercoledì 13 settembre 2023 (leggi i dettagli nel seguente articolo: Casalbordino: incidente alla Sabino Esplodenti, tre morti nell’esplosione).

I primi nomi da iscrivere nel registro degli indagati potrebbero comparire già nelle prossime ore, mentre vanno avanti le indagini per fare chiarezza sull’esplosione che ha portato alla morte di Giulio Romano (56 anni di Casalbordino), Gianluca De Santis (44 anni di Palata in provincia di Campobasso) e Fernando Di Nella (62 anni di Lanciano) nella fabbrica che smaltisce e recupera polvere da sparo da bonifiche.

LE CAUSE DELL’ESPLOSIONE
Sarebbe stata una granata d’artiglieria a provocare l’incidente di ieri alla Esplodenti Sabino di Casalbordino. A operare sull’ordigno c’era Fernando Di Nella, che viene descritto come un artificiere esperto in demilitarizzazioni che da decenni compiva le stesse operazioni.

Ad accertare la causa dell’accaduto saranno le indagini, che dovranno chiarire se si sia trattato di spoletta difettosa o di errore umano.

RECUPERATI I CORPI DELLE VITTIME
I corpi delle tre vittime sono stati recuperati e portati all’obitorio dell’ospedale Santissima Annunziata di Chieti, a disposizione dell’autorità giudiziaria, mentre l’area dell’incidente è stata messa sotto sequestro.

LO SCONCERTO DELL’AZIENDA
I legali della Esplodenti esprimono lo sconcerto dell’azienda di fronte a questo nuovo tragico incidente e ribadiscono le stringenti regole di sicurezza messe in campo dalla fabbrica di Casalbordino, con le prescrizioni che hanno fatto seguito all’incidente del 21 dicembre 2020, le numerose ispezioni e tutti i collaudi operati al termine dei nuovi lavori, costati circa un milione di euro.

IL PRECEDENTE DEL 2020 E LA PRIMA UDIENZA IN TRIBUNALE A VASTO
È stata rinviata al 28 settembre l’udienza prevista per la tarda mattinata di oggi, giovedì 14 settembre 2023, davanti al Gup per la tragedia del 2020 alla Esplodenti Sabino di Casalbordino. Nella deflagrazione del 21 dicembre di tre anni fa morirono tre operai.

La decisione del rinvio sarebbe stata presa a causa del decesso di uno degli avvocati della difesa.

La prima udienza era prevista davanti al giudice Anna Rosa Capuozzo del Tribunale di Vasto. Nell’incidente del 2020 persero la vita Carlo Spinelli (54 anni di Casalbordino), Paolo Pepe (45 anni di Pollutri) e Nicola Colameo (45 anni di Guilmi).

Per la morte dei tre lavoratori in 9 rischiano il processo con l’accusa a vario titolo di disastro colposo e violazione delle norme sugli infortuni.

I 23 EVACUATI SONO RIENTRATI A CASA

Sono rientrati nelle loro case i 23 cittadini residenti nelle vicinanze della Sabino Esplodenti sgomberati ieri sera da una ordinanza del Comune di Casalbordino. Ieri sera non si escludevano rischi per i residenti, in attesa dell’arrivo degli artificieri. Oggi, dopo una notte in albergo, l’ordinanza è stata revocata perché non sussistono più pericoli.

LUTTO CITTADINO A PALATA
Dolore e sgomento a Palata per la morte del concittadino Gianluca De Santis che lascia una moglie e due bimbi piccoli. L’intera comunità si è stretta attorno alla famiglia della vittima.

«Il terribile incidente alla Sabino Esplodenti ci lascia attoniti: tre operai morti, tre famiglie distrutte»: così il sindaco di Palata, Maria Di Lena sulla tragedia nello stabilimento di Casalbordino.

Uno dei tre dipendenti deceduti nell’esplosione, Gianluca De Santis, era originario proprio del paese in provincia di Campobasso: per questo il sindaco del comune molisano ha dichiarato il lutto cittadino.

«Nella certezza di interpretare lo sgomento dell’intera comunità, desideriamo esprimere sentimenti di vicinanza e di cordoglio per l’inaccettabile tragedia che ha colpito la famiglia del nostro caro Gianluca», prosegue la sindaca Di Lena. «L’Amministrazione annuncia la proclamazione del lutto cittadino nel giorno dei funerali».

Sulla tragedia di Casalbordino in cui ha perso la vita il 44enne molisano è intervenuto anche il presidente della Regione Molise, Francesco Roberti.

«Non è accettabile morire sul lavoro», ha commentato il governatore molisano Francesco Roberti. «Tragedie come quella di ieri “feriscono la società”. È difficile trovare le parole dinanzi a simili tragedie che sconvolgono la vita di intere famiglie, lasciando in chi resta sofferenze immani. Apriamo una seria e profonda riflessione sulla sicurezza, per la quale nulla deve essere lasciato al caso e rispetto alla quale non devono esserci sconti per nessuno. Serve una rinnovata cultura sul tema, anche alla luce delle troppe morti dell’ultimo periodo.
A Casalbordino sarà la giustizia a chiarire l’accaduto. Oggi non possiamo far altro che stringerci attorno alle famiglie dei lavoratori deceduti, unendoci a questo atroce cordoglio. In Molise, la comunità di Palata è stata ferita da questa triste giornata per la scomparsa del caro Gianluca De Santis.
Alla moglie, ai due figlioletti e all’intera famiglia giungano la vicinanza e le condoglianze mie e della Regione Molise.»

IL RICORDO DI PARENTI E AMICI DELLE VITTIME DEL 2020
Anna Di Pietro, la compagna di Paolo Pepe, uno dei tre operai morti il 21 dicembre 2020 nella precedente esplosione alla fabbrica di Casalbordino, si trovava al cimitero di Pollutri per portare dei fiori sulla tomba del marito, quando sul telefonino ha ricevuto un messaggio: «È successo di nuovo».

Sul luogo della tragedia ieri c’era anche il fratello di Paolo Pepe, Antonio, che lavora alla Esplodenti e che si trovava a 40 metri dalla deflagrazione. Nel 2020 Antonio aveva tentato di soccorrere il fratello e gli altri due colleghi, ma ieri come allora, non ha potuto fare nulla.

Ai pochi con cui è riuscito a parlare ha raccontato del botto improvviso e dei tre corpi in condizioni terribili.

«È una tragedia immane», ha dichiarato Nicola Mario Di Carlo, sindaco di Pollutri senza riuscire a trattenere le lacrime. «Ieri appena saputo dell’accaduto sono andato subito a Casalbordino per essere vicino al collega sindaco Marinucci. Per noi la ferita di tre anni fa non si è mai chiusa e oggi stiamo rivivendo quel dramma.
Nella ditta dove c’è stata l’esplosione lavorano due fratelli di Paolo Pepe. Ieri quando sono tornati dalla fabbrica li ho abbracciati. Ci sono altri operai che
conosco bene. È una tragedia e non ci sono altre parole.»

Anche Carlo Racciatti, sindaco di Guilmi dove abitava Nicola Colameo, racconta lo stato d’animo del paese che conta poco più di 400 abitanti: «Due fratelli di Nicola Colameo lavorano lì e appena saputo dello scoppio li ho chiamati subito per sapere se stavano bene.
Si è riaperto il dolore che non è mai passato, anche perché Nicola Colameo faceva parte di alcune associazioni del paese e si dava molto da fare.
Ieri, sapendo che ci sono tre nostri compaesani che lavorano lì a Casalbordino, il pensiero è andato a loro.»

Anna Di Giorgio: