Si è conclusa oggi la prima edizione del progetto ‘L’intelligenza naturale del mattone’, 60 borse di studio da 500 euro ai nuovi iscritti ai CAT in Abruzzo
“Le famiglie, per assicurare un futuro lavorativo ai propri figli, riempiono i licei di futuri disoccupati mentre le imprese edili non trovano tecnici specializzati, geometri, progettisti e maestranze qualificate che nell’edilizia potrebbero costruire una remunerativa ed appagante carriera”.
Parte da questa riflessione di Antonio D’Intino, presidente del Consorzio ISEA (per l’innovazione in edilizia) un progetto che alla sua sperimentazione sta già dando buoni risultati, portato avanti in stretta collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale.
Il progetto denominato ‘L’intelligenza naturale del mattone’ prevede, tra l’altro, borse di studio per chi si iscrive agli istituti dei geometri, oggi CAT: Costruzioni Ambiente e Territorio, in tutta la regione e per l’anno scolastico 2024/25.
Alla presentazione dei risultati erano presenti, oltre a D’Intino, anche Enrico Ricci, presidente di ANCE Abruzzo e il direttore dell’USR Massimiliano Nardocci insieme all’assessore Regionale alla Formazione Professionale e Istruzione Roberto Santangelo, al presidente del Collegio dei Geometri Giampiero Sansone, al presidente di ANCE L’Aquila Gianni Frattale e al delegato per la formazione di ANCE Abruzzo Eliseo Iannini.
La prima edizione del progetto si è conclusa oggi con la riunione della commissione giudicatrice che ha assegnato 60 borse di studio da 500 euro ciascuna agli iscritti al primo anno dei CAT di tutta la regione per l’anno scolastico 2024/25.
Questo primo incentivo ha determinato un immediato aumento del 34% degli iscritti in un solo anno scolastico.
Un risultato eccellente per il direttore dell’USR Nardocci che ha lodato le azioni messe in campo da ISEA e ANCE Abruzzo come quelle di maggior successo adottate finora per una criticità nota da tempo al mondo scolastico: il gap di iscrizioni che gli istituti tecnici scontano rispetto ai licei, tanto da mettere a rischio alcuni istituti nelle zone interne della regione.
Nardocci ha riferito di aver illustrato i risultati anche al Ministro dell’Istruzione Valditara per poter replicare il modello di intervento in altri settori critici.
Soddisfazione è stata espressa da Enrico Ricci che ha ricordato come “bisogna favorire un cambio culturale nella società e rivalutare il pensare con le mani e i diplomi abilitanti. È molto frequente che si producano laureati ignoranti a fronte di artigiani e professionisti di grande talento e di sicuro successo. La cultura non è nel tipo di mestiere che si fa ma in come lo si fa”.
Per rivalutare l’immagine dei lavoratori dell’edilizia il progetto ha inoltre finanziato una campagna di comunicazione video in cui vengono illustrate le nuove competenze tecnologiche e specialistiche dei profili addetti che superano lo stereotipo del lavoratore sottoposto a fatica fisica e polvere. Il messaggio è stato portato nelle scuole medie lo scorso febbraio e l’operazione sarà ripetuta nei prossimi anni scolastici.
L’assessore Santangelo si è messo a disposizione per un protocollo fra i soggetti presenti che orienti le risorse regionali per la formazione verso percorsi utili alle imprese e al mondo produttivo, favorendo il rafforzamento degli IFTS, dei corsi specializzanti e delle scuole edili per la certificazione di competenze qualificate. Secondo i proponenti la sperimentazione in atto ha ampi margini di evoluzione.