Centinaia di fiaccole a Montesilvano per la Marcia della Pace. Ad accendere la prima, Monsignor Tommaso Valentinetti arcivescovo di Pescara-Penne
La “Marcia della pace”, organizzata dall’arcidiocesi di Pescara Penne è giunta alla 18esima edizione. Inizialmente prevista per il 21 gennaio scorso, a causa dell’allerta meteo è stata rinviata al primo sabato di febbraio. Il corteo è stato guidato dall’arcivescovo Tommaso Valentinetti il quale ha sottolineato: “Siamo a percorrere le vie di questo luogo, l’esperienza del camminare insieme si edifichi nella carità fraterna e ci aiuti a riscoprire sempre più la nostra vita come un pellegrinaggio”. Numerosi i momenti di riflessione che si sono vissuti durante il percorso che, prendendo davanti alla chiesa della Madonna della Neve si è sodato lungo via Togliatti, via V. Emanuele II, via Di Vittorio, via Delfico, piazza Umberto I e piazza Calabresi.
Toccante la testimonianza di Shahed Sholeh, attivista dei diritti umani e responsabile dell’Associazione democratiche delle donne iraniane in Italia, da molti anni nel nostro Paese, la quale ha detto: “I giovani continuano a protestare lungo le strade in Iran contro la dittatura esponendo i loro corpi e mettendo a rischio le loro vite. Dal primo giorno abbiamo denunciato le nostre preoccupazioni per i prigionieri politici, circo 30mila. Tre di loro sono stati già giustiziati. Ma il loro numero è più alto ma non sono stati denunciati ufficialmente. Nel solo mese di gennaio sono state eseguite trenta condanne a morte. La comunità europea non ha perso ancora la speranza, anche se non ha fiducia sul rovesciamento del regime e questo ci preoccupa molto. La comunità Europea dovrebbe ascoltare il popolo iraniano invece di pensare pensare ancora di interloquire con i rappresentanti del regime”.