Cervi in Abruzzo: “469 da abbattere per appena 26 mila euro di danni all’agricoltura”

Centinaia di persone hanno partecipato questo pomeriggio alla manifestazione di protesta a Piazza Unione a Pescara per la delibera della Giunta Marsilio che prevede l’abbattimento selettivo di 469 cervi. Le ragioni della protesta in attesa della sentenza del Consiglio di Stato prevista per giovedì prossimo.

Incidenti stradali provocati dai cervi in Abruzzo, dati ufficiali riferiti all’ultimo anno in corso, appena lo 0,2%, vittime nessuna, certo molte di più provocate da incidenti di caccia. Ancora più sorprendente il dato riguardante i danni arrecati agli agricoltori. Anche qui, dati ufficiali, la Regione ha dovuto sborsare come risarcimento, nell’ultimo anno, poco meno di 26 mila euro. Davvero difficile comprendere quale incombente necessità ci sia nel procedere all’abbattimento selettivo in Abruzzo di 469 cervi, se non quello di accontentare la lobby della caccia nella nostra regione. Ci vanno giù pesante le associazioni e i partiti di minoranza oggi in piazza a Pescara per protestare contro la Delibera della Giunta Marsilio che concede  ai cacciatori in possesso delle specifiche autorizzazioni di dichiarare guerra ad una delle specie più iconiche d’Abruzzo. Intanto giovedì prossimo è prevista la sentenza del Consiglio di Stato sul ricorso presentato da varie associazioni tra cui la Lega in difesa degli animali:

“Il tema non è tanto quello dei danni che i cervi arrecherebbero all’agricoltura – spiega all’Ansa l’avvocato della Lega in Difesa degli animali Michele Pezzone – ma controbilanciare le motivazioni dei giudici del Tar che hanno dato ragione alla Giunta Marsilio, in merito a problemi di sicurezza per gli uomini, e il principio di precauzione a tutela degli animali. Su questo il Consiglio di Stato si è mostrato disponibile concedendo una sospensiva al provvedimento in attesa della sua decisione prevista per il 7 novembre.”

“La nostra non è solo una protesta ideologica – precisa Pierluigi Guidi della Lega in difesa degli animali – ma è supportata da ragioni concrete sulla base di dati incontrovertibili. L’equilibrio sottile dei nostri ecosistemi va assolutamente tutelato e i cervi da questo punto di vista costituiscono una parte fondamentale della fauna selvatica in Abruzzo.”

Sull’incolumità degli esseri umani, in base agli incidenti stradali provocati dall’attraversamento dei cervi, i dati ufficiali parlano di un’incidenza dello 0,2%, a fronte della necessità, secondo la Regione, di concedere l’abbattimento selettivo di 469 cervi. Alla manifestazione presenti anche attivisti provenienti da altre parti d’Italia, in particolare da Trentino, Umbria e Toscana, e proprio una rappresentante di un Comitato del Casentinese mette in dubbio i dati del monitoraggio dei cosiddetti selecontrollori, ovvero cacciatori che tendono, per proprio interesse, a sovrastimare il censimento fornito alla Regione. Presenti anche diversi rappresentanti politici d’opposizione, una nutrita rappresentanza del M5S con la deputata Daniela Torto e la consigliera regionale Erika Alessandrini, ma anche Alessio Monaco di AVS, primo firmatario della petizione che ha superato le 130 mila firme, e Antonio Blasioli vice presidente del Consiglio Regionale:

 “Adesso attendiamo il Consiglio di Stato, resta però fuor di dubbio che non ci sono ragioni sufficientemente valide se non quelle di ringraziare la lobby della caccia in Abruzzo per il sostegno a Marsilio nell’ultima tornata elettorale. “

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Luca Pompei: